GIORGIO DELL’ARTI
Che
cosa sta succedendo al Milan? La Stampa e il Secolo XIX hanno scritto che la procura di Milano sta indagando sulla vendita del Milan ai cinesi. L’operazione non sarebbe trasparente.
Chi sta indagando? Il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. Gli si attribuisce questo ragionamento, tutto ipotetico: Berlusconi nella sua vita ha trasferito all’estero enormi somme di denaro; farle rientrare in Italia è un problema; un modo è inventare un compratore straniero del Milan oppure, se qualcuno compra il Milan, gonfiare il prezzo; costui - un qualunque cinese di nome Li - versa 740milioni al vecchio proprietario e diventa il padrone o finto padrone della squadra; ma 740 milioni sarebbe un prezzo gonfiato e Silvio ne avrebbe recuperati, in nero, 300.
È vero? La famiglia Berlusconi smentisce sdegnata e accusa De Benedetti di aver orchestrato una manovra elettorale: i due giornali appartengono al gruppo Gedi, presunto nemico del Cavaliere. La procura di Milano, a sua volta, fa sapere che «al momento» non esiste un fascicolo aperto. Ci sono però tre rapporti della Banca d’Italia e una relazione della Guardia di Finanza che denuncia il sospetto di irregolarità.
Che cosa si sa di questo Li? Mah. Li Yonghong ha 39 anni, è un finanziere, una quota del suo fondo è in mano allo stato cinese. Dicono che possieda allevamenti di polli in Francia, che abbia fatto i soldi con «attività estrattive». Il NewYork Times ha scritto che nessuno lo conosce né in Italia né in Cina. Ha fatto una campagna acquisti all’apparenza sontuosa. Ma per comprare il Milan s’è dovuto far prestare 300 milioni dal fondo americano Elliott. Se non li restituisce entro ottobre, il fondo Elliot diventerà il padrone del Milan, e lo rivenderà. A un prezzo più basso di quello a cui l’ha venduto Berlusconi. Chi sa chi potrebbe comprarlo?