LUCA BOTTURA
Va chiarito che quello diOrietta Berti non è un coming out casualema il frutto di una riflessione tra lei e Di Maio. «Finché la barca va, tu non remare, stai a guardare» è la filosofia di vita del candidato a Cinque Stelle, che non hamai lavorato e senza un impulso elettronico da Milano faticherebbe ad allacciarsi le scarpe. La liason tra Oriettona e il MoVimento ha però aperto la strada alle dichiarazioni di voto. Mal dei Primitives. Mal ha scelto la Lega Nord, perché, appunto, gli piace stare tra i Primitives. Amedeo Minghi. L’interprete di 1950 punta tutto su Forza Nuova, che gli ha chiesto di riscrivere il suo pezzo intitolandolo 1923. Al Bano e Romina. Divisi dal voto: lei vota la Bonino, lui vota Putin. Peppino di Capri. Il noto chansonnier napoletano punta ancora su Forza Italia perché alle cene eleganti è sempre utile portare un po’ di Champagne. Adriano Celentano. Anche Adriano punta sui Cinque Stelle. Ne curerà il controllo ortografico. Toto Cutugno. Ha scelto Potere al Popolo, cui regalerà anche l’inno: Soli. Rita Pavone. Appoggia Casa Pound e starebbe per andare a cantare Datemi un martello davanti a un centro di prima accoglienza. I Nomadi. Scelgono il Pd perché l’unico che li difende da Rita Pavone. Riccardo Cocciante. Ha scelto Civica popolare della Lorenzin perché anche lui, ai tempi di Margherita, scriveva canzoni petalose. Mina. Vivendo in Svizzera, voterà Salvini. Solo per prendersi la soddisfazione di dargli del terrone. I Camaleonti. Voteranno Antonio Razzi. Milva. Ha scelto Leu di Piero Grasso, in omaggio al suomentoreGiorgio Strehler. La sinistra italiana e Strehler hanno in comune un dato significativo: sonomorti vent’anni fa. Don Backy. Cantò Ho rimasto solo. Per questo supporterà qualunque lista in cui si candidi la ministra Fedeli. Ornella Vanoni. Ha dichiarato il suo voto a voce e purtroppo gli esperti ancora non sono riusciti a capire cos’ha detto.