Oggi

MARIA VENTURI

CO MELO SPORTIVO, COLTIVA UNA DOTE NATURALE. E PREVEDENDO­GLI OSTACOLI E LE SFIDE, SI ALLENA PER SUPERARLI. QUANDO NON CELA FA, PREPARALA RIVINCITA…

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Cara Maria

dati i tempi che corrono è difficile pensare positivo, però se manca l’ottimismo dove andiamo a finire? Su questo tema io e miomarito discutiamo spesso. Siamo una coppia ancora giovane e con diverse opinioni al proposito. Io, cresciuta in una famiglia problemati­ca e sfasciata, ho le antenne per captare gli ostacoli e prevenirne le conseguenz­e. Lui, con un passato sereno, è ottimista e basta. Secondo lui è una dote innata e chi non l’ha non può darsela. C’è un piccolo particolar­e: sono sempre io a risolvere gli imprevisti! Tu cosa pensi? Giovanna, e-mail È indubbio che crescere in una famiglia sfasciata non favorisce una visione positiva della vita. Ma se nel bagaglio individual­e esiste un talento, può comunque emergere: molti campioni sportivi, molti grandi artisti, molti geni della matematica provengono da famiglie inadeguate. Tu hai saputo sviluppare la dote di un ottimismo diverso da come viene inteso: sicurezza, fiducia, scarsa vista dei problemi. Siccome voi come coppia non ne avete, possiamo parlarne teoricamen­te come chiedi. P erme l’ottimismo è simile a uno sport: il dilettante lo pratica per hobby o per tenersi in forma, sempre finalizzan­dolo a vittorie e benefici. Chi invece ha vero talento si allena con tenacia, consapevol­e che la via della gloria è lunga e incidentat­a: sa che dovrà affrontare rivali agguerriti, prevede le sfide più ardue e mette in conto qualche sconfitta. Ma non si arrende mai. L ametafora è chiara. L’ottimismo di tuomarito deriva dal sereno contesto famigliare in cui è cresciuto, dall’assenza di serie difficoltà e, lasciamelo dire, dalla tua vicinanza. Non è un “piccolo particolar­e” che sia sempre tu a risolvere gli imprevisti, termine con cui si può alludere a errori di valutazion­e, eccesso di sicurezza e un pizzico di superficia­lità. Ma tutto funziona perché siete complement­ari: lui pratica lo sport dell’ottimismo, tu gli fai da allenatore dandogli dritte e supporto.

Strade senza uscita

Mi permetto di dire che non condivido il tuo affermare che esistono problemi senza soluzioni. Io ne ho avuti a non finire eppure ho sempre trovato una via d’uscita: dovresti avere più fede nella forza della volontà!

Tilde, Catania Come ho già risposto, cerco sempre di dare suggerimen­ti positivi e indicare vie d’uscita: ma la volontà ha dei limiti. Non me la sento di incoraggia­re (sono lettere ricevute!) la speranza nel ritorno di fiamma dell’ex felicement­e sposato, la “redenzione” di un partner insensibil­e e violento, il perseverar­e per decenni nella ricerca di un successo artistico, la certezza che in età matura un lifting aiuti a ritrovare gioventù e amore.

A proposito di barba

Mia moglie, dopo aver letto su Oggi l’articolo sugli uomini con la barba, mi ha fatto acutamente osservare come tutti i personaggi che di recente si sono fatti crescere la barba abbiano insicurezz­e di lavoro o di coppia. Questomi ha spinto a rasarmi di nuovo…

Riccardo, e- mail Ho omesso i nomi e cognomi che fai. Sì, in effetti qualche problema ce l’hanno… E forse anche tu: perché hai “desistito” se sei tanto sicuro di te?

NUOVO TEST ANAGRAFICO: LA DONNA DIVENTA ANZIANA QUANDO SI SENTE MOLESTATA SE UN UOMO IN TRAM O INMETROPOL­ITANA LE CEDE IL POSTO

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AGLI ANTIPODI Giovanni (Antonio Albanese, 53) e Luce (Sonia Bergamasco, 51) in Come un gatto in tangenzial­e: a differenza del marito, lei trova il lato positivo delle cose.
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di Maria Venturi scrittrice e giornalist­a

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