I bambini chediconobugie sono più intelligenti?
UNOSTUDIOHA DIMOSTRATOCHE CHIMENTEOTTIENE RISULTATI MIGLIORI DI CHINONLOFA. MADIRELA VERITÀÈUNATTODI CORAGGIO, CHEVASOSTENUTO
Una serie di sperimentazioni, portate avanti sin dagli Anni 70 da psicologi americani dell’età evolutiva come Michael Lewis, hanno dimostrato che i bambini che mentono, soprattutto quelli piccolissimi, sono più intelligenti. Ovvero hanno «migliori competenze in quelle funzioni esecutive che permettono di controllare gli istinti e di rimanere concentrati» .E che «i giovani bugiardi sono più navigati e meglio inseriti ». Vero è che “i poveri di spirito”, ai quali è biblicamente riservato il regno dei Cieli, riescono difficilmente (o con imbarazzo e remore, o perfino senza successo) a ricorrere all’esercizio della menzogna per tirarsi fuori da situazioni difficili o per trovare l’alibi ad azioni sbagliate o scorrette. Invece c’è chi, utilizzando la menzogna, riesce fin dalle prime bugie a coprire, con poca o nessuna fatica, le difficoltà, le mancanze, i vuoti, i timori, le rabbie, i dubbi, le insicurezze, i bisogni, i desideri e altre cose che altrimenti verrebbero punite o stigmatizzate. Ma questoèmateriale di ricerche e dibattiti scientifici. Si può invece fare un altro ragionamento. Dire la verità - e dirla costantemente, se non sempre - diventa un identitario atto di coraggio. Coraggio che va alimentato e sostenuto da genitori, educatori e autorità legislative, culturali, sanitarie, sociali, spirituali. Sia con l’esempio di trasparenza e correttezza da dare a chi cresce, per avvalorare ogni verità; sia gratificando, costantemente e dalla prima infanzia, ogni atto di sincerità dei bambini. Non solo con il riconoscimento ma anche con un premio, così da stimolare in essi l’irrinunciabile piacere del dire la verità. Un piacere del corpo, della mente e dell’immaginario che diventa “intelligenza del cuore”.