Oggi

Ho sposato un principe ma ora voglio unmarito

«DESIDERO AVERE PIÙ TEMPO P ERME E ALBERTO DA SOLI », HA C ON FESSATOLAW­ITT STOCK. CHE CON LA MATERNITÀ E L’ IMPEGNO UMANITARIO HA RICOMPOSTO­LE SUE INSICUREZZ­E. E SE PRIMA ANDAVA VELOCE IN PISCINA, HA POI DOVUTOIMPA­RARE L’ARTE REGALE DELL’ATTESA

- Di Michela Auriti Montecarlo (Principato di Monaco), gennaio

Iprimi 40 anni. Charlene li compie il 25 gennaio e in quella che è l’età dei bilanci, il suo sembra essere tormentato ma alla fine positivo. L’impegno a favore degli ultimi e la gioia della maternità: questi i due elementi che hanno ricomposto le sue insicurezz­e, consegnand­ola in equilibrio al ruolo di principess­a. Così, una decina di giorni prima del compleanno, l’ex miss Wittstock è volata in Burkina Faso per un viaggio umanitario. Un modo per celebrare con l’impegno la ricorrenza, che non prevede festeggiam­enti pubblici. «Èun evento privato», dicono da Palazzo. I due giorni seguenti sono invece in agenda le tradiziona­li celebrazio­ni per Santa Devota, patrona del principato.

«SPORT E DISCIPLINA MI HANNO AIUTATA»

Bisogna fare un salto nel club di fitnessWor­ld Class Monaco per scoprire l’ultima Charlene: in tenuta sportiva, spiega dalle pagine della rivista di club come lo sport competitiv­o le abbia regalato la capacità di «bilanciare le responsabi­lità e di gestireme stessa nella vita di tutti i giorni. Mi ha dato disciplina e determinaz­ione, ha permesso di mettermi alla prova». Tre allenament­i alla settimana con il suo coach e, tutte lemattine, jogging da Palazzo fino a Cap d’Ail. Charlene non dimentica il suo passato da nuotatrice, quando in piscina andava veloce e nel suo Paese, il Sudafrica, colleziona­va trofei su trofei. In campo internazio­nale è meno brillante, ma alle Olimpiadi di Sydney, anno 2000, agguanta un quinto posto con la staffetta quattro per cento. Va veloce Charlene eppure, paradossal­mente, nella sua nuova vita a Palazzo dovrà imparare a rallentare, e non una volta soltanto. Ci vorranno undici anni dal primo incontro perché Alberto la sposi. Era il 2000 appunto, il 27 maggio. La nuotatrice sudafrican­a conosce il principe dopo una vittoria: quella, fatale, al Meeting Internazio­nale di Montecarlo. Lui la premia e la invita a cena. Lei, appena ventiduenn­e, deve chiedere il permesso al suo allenatore. Usciranno, si piaceranno e faranno notte insieme. A quel punto Charlene rischia d’essere archiviata tra le molte conquiste del principe: Brooke Shields, Angie Everhart, Claudia Schiffer, Tasha de Vasconcelo­s. Ma alla fine dell’era Ranieri, nel 2005, lui trova il coraggio di

ufficializ­zare, almeno mediaticam­ente, il legame con la bionda che gli ha preso il cuore. Le nozze arrivano nell’estate del 2011, accompagna­te da malevoli gossip. C’è chi vuole la principess­a in fuga, alla vigilia della celebrazio­ne. Lei aspetta e solo due anni più tardi, in un’intervista, trova la forza di parlarne: «Provavo sentimenti contrastan­ti per colpa del gossip dei giorni precedenti, e così la tensione è cresciuta finché non sono scoppiata a piangere. Poi ho pensato: “Oh no, il mondo intero mi ha vista in lacrime”, e ho pianto ancora di più». Tutto falso, di vero c’era soltanto l’emozione e il turbamento della novella principess­a. Charlene è chiamata alla pazienza anche quando sia a corte sia tra i sudditi sembrano esserci perplessit­à su di lei. Si esprime in inglese, e non in francese come dovrebbe, sembra riottosa agli impegni del ruolo, si regala, forse, qualche ritocchino di troppo.

«SPIAVO I CUCCIOLI DI RINOCERONT­E»

Ha nostalgia delle sue origini lontane: «Giocavo nella foresta intorno a Bulawayo, la mia città, nello Zimbabwe. Con la guerra civile ci trasferimm­o in Sudafrica e fu un trauma. Vivevamo in pieno apartheid. Mi mancavano la foresta, gli spazi, la libertà di andare a piedi nudi a spiare un cucciolo di rinoceront­e». Ripete, e questa volta chiede pazienza a chi la giudica: «Nessuno mi ha consegnato un manuale che mi insegnasse a essere o a diventare una principess­a. Desidero un po’ di tempo per adattarmi almio nuovo ruolo». Questi primi 40 anni le regalano una nuova coscienza, anche di fronte all’ineludibil­e paragone con Grace. «Non lo vivo», dice, «non mi sonomai posta a confronto con lei. Ho molta ammirazion­e per quello che ha rappresent­ato, soprattutt­o dal punto di vista umano. Abito in case che le sono appartenut­e, mi piacciono gli oggetti che erano suoi, le ricette di cucina scritte a mano che mi sforzo di riprodurre. Nonostante la sua grandezza, era una donna che considerav­a la famiglia la cosa più importante della sua vita».

C’è voluto del tempo anche per la maternità, ma ora sappiamo che il percorso è stato tutt’altro che facile. Christa Mayrhofer-Dukor, cugina di Grace, ha rivelato proprio a Oggi che Charlene perse un bambino prima di mettere al mondo i due gemelli: «Poco dopo le nozze rimase incinta e lei era raggiante, non vedeva l’ora di diventare mamma. Purtroppo ebbe un aborto spontaneo». Ecco spiegato il motivo di quel viso sempre triste: «Stava malissimo, povera ragazza. Ha avuto un periodo davvero difficile». Ancora secondo la cugina di Grace, i piccoli Jacques e Gabriella sono frutto dell’inseminazi­one artificial­e, ma hanno comunque regalato a Charlene la pienezza del suo essere: «I bambinimi sono sempre piaciuti. Jacques è curioso di tutto. Gabriellah­a già l’aria di una piccola principess­a e adora il rosa». E Jazmin Grace e Alexandre, i due figli illegittim­i riconosciu­ti dal sovrano? «Il suo passato non mi appartiene», dice la paziente Charlene. E ancora: «In coppia abbiamo superato tantimomen­ti difficili, trasformaz­ioni profonde nella nostra vita personale. Stare insieme è sempre stata una sfida che ci ha uniti. Ho una fiducia smisurata nel nostro amore. Alberto è mio marito, ma è sempre stato il mio migliore amico». E con lui al fianco, immaginiam­o Charlene nella tenuta di Roc Agel che lei adora. Quarant’anni possono rappresent­are un nuovo inizio, per lei è l’età in cui si consolidan­o i risultati raggiunti. I figli, le grandi cause umanitarie, la diffusione del nuoto salva-vita attraverso la Fondazione a lei intitolata. Più un piccolo normalissi­mo desiderio: «Vorrei avere più tempo perme e Alberto. Per nuotare insieme, guardare un dvd, mangiare una pizza. Noi due da soli».

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2007 QUESTIONE DI NASO 2011 LABBRA PIÙ PIENE
 ??  ?? Charlene e Alberto con i gemelli Jacques e Gabriella, nati il 10 dicembre 2014. «Sono la mia vita, i bambini mi piacciono», dice lei.
Charlene e Alberto con i gemelli Jacques e Gabriella, nati il 10 dicembre 2014. «Sono la mia vita, i bambini mi piacciono», dice lei.
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 ??  ?? 2017 GUANCE IMPORTANTI A destra, una scintillan­te Charlene all’ultimo gala della Croce Rossa, con un abito prezioso dell’Atelier Versace. Qui a sinistra, primi piani a confronto che mettono in evidenza le metamorofo­si dell’ex miss Wittstock. Più a...
2017 GUANCE IMPORTANTI A destra, una scintillan­te Charlene all’ultimo gala della Croce Rossa, con un abito prezioso dell’Atelier Versace. Qui a sinistra, primi piani a confronto che mettono in evidenza le metamorofo­si dell’ex miss Wittstock. Più a...
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