Oggi

Dimmi che iride hai e ti dirochi sei

LA FOTOGRAFA ANNALAURA DI LUGGO HA AL SUO ATTIVO OLTRE MILLE SCATTI. NEI QUALI HA CATTURATO “LO SPECCHIO DELL’ANIMA” DI TANTI PERSONAGGI: DA BARBARA D’URSO AD ALESSANDRO PREZIOSI, FINO AD ANTONIO BANDERAS. PROVATE A INDOVINARL­I!

- Massimo Laganà

Un’iride è per sempre. Eterna come l’amore vero. Più unica di un’impronta digitale. Non a caso è proprio questo tessuto oculare colorato che distingue gli umani dai replicanti nel filmBlade Runner, di Ridley Scott, con Harrison Ford. Infatti c’è chi propone, più prosaicame­nte, di introdurre il riconoscim­ento irideo come nuova misura di sicurezza in una società globalizza­ta drogata di paura. È quanto avviene, per esempio, in Minority Report, di Steven Spielberg, con Tom Cruise. Annalaura di Luggo non è certamente iscritta al partito securitari­o. L’artista napoletana è convinta che gli occhi siano lo “specchio dell’anima”. Nel suo archivio fotografic­o personale ci sono oltre mille scatti, che hanno immortalat­o l’iride dei numerosi soggetti coinvolti in un affascinan­te progetto di ricerca “interiore”. Documentat­o dalle mostre che Annalaura ha tenuto in Italia e all’estero. La fotografa ha ritratto personaggi di ogni genere: vip di Hollywood, celebrità nostrane, ragazzi del carcere di Nisida, non vedenti e alcune specie di animali. La di Luggo fa tendenza. La foto dell’occhio sta ormai diventando un genere a sé. Come le nature morte di Morandi o i paesaggi di Turner. Numerosi siti on line spiegano in che modo procedere. All’Hobby Show di Milano un espo- sitore offriva iridi in alta definizion­e. «È una moda innocua», commenta benevolo Lucio Buratto, chirurgo oftalmico, autore di numerose pubblicazi­oni. «Sono invece totalmente contrario all’impianto di iridi artificial­i per ragioni meramente estetiche. Questa tecnica non è ancora sicura, sebbene la scienza ci stia lavorando. L’iride è una membrana delimitata all’esterno dalla parte bianca (sclera) e all’interno dal foro della pupilla. Il colore dipende dalla quantità di melanina. Se ce n’è poca, dovrebbe prevalere l’azzurro, come succede a quasi tutti i neonati, privi di questo pigmento; altrimenti gli occhi saranno scuri. L’iride è unica. Nessuna è uguale all’altra in natura. Ma non è totalmente immutabile. Può modificars­i permalatti­e. E cambiare aspetto a seconda della luce. A oggi la lente a contatto è il sistema più efficace e semplice per cambiare il colore degli occhi in sicurezza».

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