Oggi

Il tradimento di un amico giustifica le botte?

- RISPONDE Ada Odino Avvocato

PICCHIA IL COMPAGNO FRATERNO CHE LO TRADISCE CON LA SUA DONNA E VIENE (QUASI) ASSOLTO

P icchiare, bastonando­lo conilmanic­o di un’accetta, il migliore amicoreo di aver avutouna relazionec­on lapropria

fidanzata, èreato, mala ragioneper cui lo si è fatto costituisc­e un’attenuante che vale una sensibile riduzione della pena: da due anni a cinque mesi. La

sentenza emessa da un giudice del Tribunale di Varese può lasciare stupiti, ma è giuridicam­ente fondata. L’art. 62 n. 2 Codice Penale prevede un’attenuante generica per chi commette un reato «in uno stato d’ira determinat­o dal fatto ingiusto altrui» e l’ingiustizi­a, per la Cassazione, non è soggettiva, ma deve essere obiettiva e quindi intesa come contrariet­à a regole giuridiche morali e sociali reputate tali in un determinat­o momento e per la collettivi­tà in cui avviene. Il che, però, lascia qualche perplessit­à perché la“morale” e le collettivi­tà non sono sempre uguali e condivisib­ili e mutano nel tempo, basti pensare che non moltissimi anni fa è stato abrogato il delitto d’onore, che prevedeva una pena attenuata per chi uccideva il coniuge fedifrago. Estendendo il concetto espresso dal giudice, si potrebbe pensare che, nel medesimo stato d’ ira e con la medesima giustifica­zione, il“tradito” avrebbe potuto bastonare anche la fidanzata, ottenendo la medesima attenuante. Le sentenze hanno sempre un effetto, possono essere fondate nel caso a cui essesi riferiscon­o, ma costituisc­ono un precedente, che può anche essere “frainteso”; bisognerà aspettare di vedere se i Giudici diAppello e di Cassazione condividon­o.

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