Oggi

Si può finire in carcere per stalking tra vicini?

UNACOPPIAC­HE FACEVADISP­ETTI A UNA FAMIGLIA DELLO STESSO PALAZZO È STATA CONDANNATA ATREANNI INPRIMOGRA­DO

- RISPONDE Caterina Malavenda avvocato

Se è veroche, quando si senteparla­re di stalking, si è d’istinto portati a pensare al partner lasciato che non si rassegna o almaniaco che si fissa su una persona senza ragione, la norma ha portata generale e punisce ogni comportame­nto che finisca per avere almeno uno degli effetti indesidera­ti, individuat­i dall’art. 612 bis del codice penale: ansia o paura, timore per la propria o l’altrui incolumità o alterazion­e delle abitudini di vita. E il contesto domestico acuisce la natura degli atti persecutor­i sanzionati. Cosa c’è, infatti, di piùmolesto­e ansiogeno di un vicino che reiteratam­ente urla appenasent­eunrumore, insultaiba­mbini se giocano in casa, fa dispetti più o meno cattivi, si apposta nell’androne e ti spia, pur senza passare alle vie di fatto? Condotte che, in un piccolo universo qual è un condominio, da cui è difficile evadere, ingenerano un malessere progressiv­o, avvelenano la vita, dissuadono dall’invitare amici, inducono a stare il più possibile fuori, a volte fanno persino ammalare. E se la propria casa è il luogo in cui si cerca tranquilli­tà e serenità, a volte il solo rimedio, dopo averle tentate tutte, è trasferirs­i altrove ( come successo alla famiglia vessata, ndr), proprio quel necessitat­o cambio di abitudini, per ansia o paura, che costituisc­e l’essenza stessa dello stalking. La denuncia, senza abusarne, rimane lo strumento più efficace per fermare un’escalation che a volte, senza un freno e l’intervento dell’autorità, può degenerare in modo tragico.

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