Oggi

Identikit dell’Inferno

Ecco che cosa èper i cattolici. Ma il Papa ci crede ancora?

- RISPONDE Mons. Vincenzo Di Mauro vescovo, arcivescov­o emerito di Vigevano

«NONC’È. ESISTE LAS COMPARSA DELLE ANIME PECCATRICI», AVREBBE DETTO FRANCESCO A SCALFAR I IN UN COLLOQUIO FINITO SU LA REPUBBLICA­E POI SMENTITO NEI DETTAGLI DALLA SANTA SEDE

C erto è che, se a qualcuno venisse in mente di fare una ricerca sull’« Inferno » a partire dalle parole di Gesù, e poi immediatam­ente accostasse il risultato al testo che Scalfari ha scritto dicendo di citare la definizion­e dell’Inferno datagli da Papa Francesco nell’incontro del 26 marzo, presumo che rimarrebbe un po’ sbigottito e senza fiato: soprattutt­o se a leggere queste parole è un “buon” uomo cresciuto alla scuola delle suore all’asilo, alla scuola della dottrina cristiana in parrocchia e con lo studio di Dante al liceo! Ma ascoltiamo solo per “documentaz­ione” qualche parola diGesù, e con- frontiamol­a con il testo di Scalfari. Gesù: «(Alla fine del mondo) il Figlio dell’uomomander­à i Suoi angeli, i quali raccoglier­anno dal Suo Regno tutti gli scandali e tuttigli operatorid­i iniquità, e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti» (Mt 13,41-42). E ancora: «… Se la tua mano ti scandalizz­a, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestingui­bile» (Mc 9,43). Il Papa secondo Scalfari: «(Le anime cattive) non vengono punite, quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplan­o, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un Inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici». Ma allora abbiamo un Papa eretico? Un Papa che si mette contro la dottrina della Chiesa cattolica? Un Papa che afferma che l’Inferno non esiste? Certamente no. Forse dobbiamo fare qualche sforzo per comprender­e meglio.

Gesù, provenient­e dal mondo e dalla cultura ebraica (dove rarissimam­ente si parla dell’aldilà nel modo in cui lo intendiamo noi!) probabilme­nte non voleva dare la descrizion­e di un luogo geografico dove, trafiammee tormenti, si soffrisse per i crimini commessi durante la vita. Ma, comeusereb­bero fare oggi tanti giovani, forse voleva descrivere uno “status”: quello della lontananza, della separazion­e daDio. Mi permetto di fare un esempio. Due amici si conoscono, intensific­ano la propria amicizia ma, dopo vari anni, il primo decide di non voler vivere più questo rapporto d’amicizia e chiede al secondo di stargli lontano, di non cercarlo, di non chiamarlo più. Se anche il secondoami­co è sinceramen­te legato e propenso a continua ree, addirittur­a soffre per questa rottura, che cosa può fare? Che cosa, oserei dire, gli rimane da fare? Lasciarlo andare al suo destino. Se per essere felice, il primo amico chiedeques­ta lontananza, questa separazion­e, il regalo più bello che può fare il secondo è quello di lasciarlo vivere lontano da lui, dimenticar­lo! Se in questa vita un uomo, dopo essere stato informato del bene e del male, dopo essere stato ammonito sulle “conseguenz­e” cui andrebbe incontro, preferisce continuare a vivere la sua vita criminale, dissoluta, scandalosa, emagari con prepotenza e determinaz­ione si mette controDio e contro la Chiesa... allora quel Dio che, con somma discrezion­e, sta alla porta e bussa (Apocalisse 3,20a), certamente non potrà “obbligarlo” a passare l’eternità con Lui. Lo lascerà andare “all’inferno”!

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LE POLEMICHE Francesco, 81, ed Eugenio Scalfari, 93. L’Inferno «non esiste», avrebbe detto il Papa. Ma il Vaticano: «È stato un incontro privato, non un’intervista. Nessun virgoletta­to deve essere considerat­o come una fedele trascrizio­ne».
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