Quale mezzo sarà scelto dai politici per farsi fotografare?
D opo la Boschi (nel 2017) e Fico (pochi giorni fa) sull’autobus, la domanda è capziosa. Sottende infatti la denegata possibilità che i politici in questione abbiano inteso farsi riprendere su un mezzo pubblico al solo scopo di risultare più vicini alla gente e far dimenticare le importanti prebende derivanti dalla loro carica istituzionale. Trattasi in realtà di salvifico e sincero slancio verso una politica migliore e un più corretto rapporto coi cittadi… no, cazzate: è tutta pubblicità. Ecco come verrano imitati. Paola Taverna si recherà al lavoro in funivia, non appena la Raggi avrà terminato di costruirla. Resta da capire se nel 2078 sarà ancora in Senato. Matteo Salvini andrà in risciò. Ma per non togliere posti di lavoro agli italiani, sarà trainato da 4 portaborse di Abbiategrasso. Matteo Renzi ha scelto la bici. Va velocissimo perché dietro ci sono i 5 elettori superstiti del Pd che tentano di investirlo. Alessandro Di Battista continuerà ad andare in auto come al solito parcheggiando in mezzo all’emiciclo. Poi ci fa un bel reportage per il Fatto Quotidiano. Luigi Di Maio ha scelto la catapulta, che poi è lo stesso metodo con cui è arrivato alle soglie di Palazzo Chigi. Maria Elisabetta Alberti Casellati si farà prestare un triciclo dalla nipote di Mubarak.
Giorgia Meloni andrà a piedi. Per risultare ancora più popolare, partirà da Milano. Per non stancarsi, andrà a passo dimarcia. Per non sentirsi sola, avrà con sé un migliaio di amici in camicia nera.
Vittorio Sgarbi utilizzerà un rivoluzionario mezzo di produzione sudcoreana alimentato a bestemmie. Con un suo intervento tv ci arriva al Capo di Buona Speranza. Daniela Santanchè salirà a bordo di un’auto a plastica riciclata, riutilizzando quella dell’ultimo lifting. Pierluigi Bersani si attaccherà al tram. Di nuovo.