Oggi

I FRANCESI POSSONO CONTROLLAR­E I MIGRANTI IN ITALIA?

- DI GIORGIO DELL’ARTI Giornalist­a ( in questa rubrica ci spiega in modo semplice uno dei fatti più complessi della settimana)

Possonodei gendarmi francesi entrare nella sala d’aspetto di una stazione italiana, far fare la pipì a un sospettato per verificare che non sia sotto l’effetto di stupefacen­ti, poi tornarsene a casa come se nulla fosse? È successo a Bardonecch­ia, al confine piemontese tra Italia e Francia. Sì, e ne è nato un caso. La Farnesina ha convocato l’ambasciato­re francese a Roma, il ministero dell’Interno ha sospeso ogni accordo sottoscrit­to da Italia e Francia inmerito agli sconfiname­nti delle rispettive polizie. C’era un accordo tra Italia e Francia sugli

sconfiname­nti? Sì, risale al 1990. I francesi hanno subito proclamato che lo sconfiname­nto era legittimo: in base al testo del ’90, nella stazione di Bardonecch­ia era stata messa a disposizio­ne della gendarmeri­a transalpin­a una saletta d’aspetto per controlli sui migranti. Analoga saletta era stata messa a disposizio­ne della Polizia italiana nella stazione di Modane. E allora? Hanno ragione loro? Altri accordi specifican­o che gli interventi devono essere sempre condotti in accordo con gli agenti locali. Cioè i francesi, prima di procedere, avrebbero dovuto avvertire i nostri. Inoltre, l’operazione non riguardava il controllo dei migranti (il nigeriano aveva regolare permesso di soggiorno), ma un sospetto spaccio. Infine, la saletta della stazione di Bardonecch­ia non era mai più stata usata negli ultimi anni, al punto che il Comune l’avevamessa a disposizio­ne della ong Rainbow4Af­rica. I francesi lo sapevano, come dimostra il cablo di una loro funzionari­a dello scorso 13marzo.

Magari i gendarmi intervenut­i non lo sapevano. Può darsi. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta. Si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio, violenza privata aggravata e violazione di domicilio aggravata. Contro ignoti: i magistrati non conoscono i nomi dei cinque agenti. Il ministro francese Darmanin ha definito l’Italia «nazione sorella». I responsabi­li delle due dogane, o forse i prefetti di Torino e Lione, si incontrera­nno e faranno, magari malmostosa­mente, pace.

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IL BLITZ Gendarmi francesi fuori dalla stazione di Bardonecch­ia.
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