I FRANCESI POSSONO CONTROLLARE I MIGRANTI IN ITALIA?
Possonodei gendarmi francesi entrare nella sala d’aspetto di una stazione italiana, far fare la pipì a un sospettato per verificare che non sia sotto l’effetto di stupefacenti, poi tornarsene a casa come se nulla fosse? È successo a Bardonecchia, al confine piemontese tra Italia e Francia. Sì, e ne è nato un caso. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore francese a Roma, il ministero dell’Interno ha sospeso ogni accordo sottoscritto da Italia e Francia inmerito agli sconfinamenti delle rispettive polizie. C’era un accordo tra Italia e Francia sugli
sconfinamenti? Sì, risale al 1990. I francesi hanno subito proclamato che lo sconfinamento era legittimo: in base al testo del ’90, nella stazione di Bardonecchia era stata messa a disposizione della gendarmeria transalpina una saletta d’aspetto per controlli sui migranti. Analoga saletta era stata messa a disposizione della Polizia italiana nella stazione di Modane. E allora? Hanno ragione loro? Altri accordi specificano che gli interventi devono essere sempre condotti in accordo con gli agenti locali. Cioè i francesi, prima di procedere, avrebbero dovuto avvertire i nostri. Inoltre, l’operazione non riguardava il controllo dei migranti (il nigeriano aveva regolare permesso di soggiorno), ma un sospetto spaccio. Infine, la saletta della stazione di Bardonecchia non era mai più stata usata negli ultimi anni, al punto che il Comune l’avevamessa a disposizione della ong Rainbow4Africa. I francesi lo sapevano, come dimostra il cablo di una loro funzionaria dello scorso 13marzo.
Magari i gendarmi intervenuti non lo sapevano. Può darsi. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta. Si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio, violenza privata aggravata e violazione di domicilio aggravata. Contro ignoti: i magistrati non conoscono i nomi dei cinque agenti. Il ministro francese Darmanin ha definito l’Italia «nazione sorella». I responsabili delle due dogane, o forse i prefetti di Torino e Lione, si incontreranno e faranno, magari malmostosamente, pace.