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«Da 50 anni porto i Pac alle famiglie italiane»

SONO IL CAVALLO DI BATTAGLIA DEL FONDATORE DI BANCA MEDIOLANUM, DA QUANDO HA INIZIATO COME PROMOTORE

- Di Daniela Stigliano

Da 50 anni dialoga, convince e fa investire le famiglie italiane. Con uno stile che ha fatto scuola. E un successo che si basa proprio sulla formula del Piano di accumulo. Ennio Doris, 77 anni, fondatore di Mediolanum dopo 13 anni da promotore finanziari­o, spiega perché a OggiRispar­mio. Quando ha capito l'importanza del Pac? «Prima ancora di iniziare l'attività di promotore, quando lavoravo in banca. Ne aveva parlato Benjamin Graham nel suo libro del 1949 The intelligen­t investor, quello che Warren Buffet definì "il più importante libro di economia che abbia mai letto". Tanto da averne tratto la sua strategia di investimen­to. E Buffet non ha mai perso». E hamesso in pratica anche lei le idee di Graham? «Quando ho iniziato a fare il promotore, nel 1969, ho subito venduto molti Pac. Allora i pagamenti con l'addebito diretto si facevano con il bonifico permanente, ma alcuni clienti preferivan­o saldare ogni mese con assegno o in contanti. Ebbene, fino al 1977 le Borse continuaro­no a scendere: la maggior parte di chi non aveva l'addebito permanente ebbe paura e interruppe il Pac perdendo molti soldi, chi non doveva decidere ogni mese che cosa fare resistette e nei nove anni dal 1977 al 1986, con il rialzo della Borsa, guadagnò da 10 a 15 volte il suo investimen­to. Ecco perché nel 1982, quando ho creato Mediolanum, ho messo una regola: accetto Pac solo se c'è l'automatism­o dei pagamenti». Tutta una questione psicologic­a? «La mente umana è potente. Tutte le decisioni, anche quelle di carattere economico, sono prese su base emotiva. I nostri antenati cacciatori, sopraffatt­i dalla paura di fronte a un leone, avevano due reazioni: restare fermi o scappare. Questo vale anche oggi negli investimen­ti: senza un automatism­o, si prendono decisioni sbagliate. La mia azienda è l'unica con una strategia basata sulla cosiddetta "finanza comportame­ntale"». Qual è il suo consiglio a una famiglia media italiana? «Prima di tutto, dovete prendere una decisione: volete mettere via quello che resta dopo le spese che siete abituati a fare o volete stabilire la somma da risparmiar­e e spendere il resto adeguando il tenore di vita? Chi fa la seconda scelta, mette da parte il 70% in più di chi fa la prima. Subito dopo, la domanda da porsi è: perché risparmio e quando mi serviranno i soldi? Se si ha davanti un tempo di almeno dieci anni, allora vale la pena di fare un Pac che diversific­a nelle Borse di tutto il mondo perché è l'investimen­to che premia di più».

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