Diventate 007 Ecco come controllare cosa fanno col telefono
SE VOSTRO FIGLIO È SU INSTAGRAM È FACILE SEGUIRLO. POTETE ANCHE REGISTRARVI CON UNA NUOVA IDENTITÀ
Monitorare i figli sul web, proteggerli, sì, ma come? Ecco i consigli pratici di Salvatore Aranzulla, il più famoso divulgatore informatico italiano. Il suo sito, Aranzulla.it, è uno dei 30 più visitati. «I ragazzi hanno abbandonato Facebook per Instagramed è ancora più semplice seguirli perché pochi rendono privato il loro profilo. Per accedere a Instagram basta registrarsi con uno user name (nome utente) e poi domandare di seguirli. Se accettano la richiesta, siete in contatto», spiega Aranzulla. Per registrarsi su Instagram con un nome utente diverso dal vostro (se ne avete già uno ufficiale), basta aprire un nuovo account. È più facile farlo da computer usando la navigazione nascosta (con Apple la trovate sotto la voce “Archivio”, col pc sotto “File”) che serve a non trasmettere in automatico a Instagram i vostri dati. «Se vostro figlio ha reso privato il suo profilo, potete usare servizi gratuiti che si trovano on line, tipo Generalsta, che memorizzano le foto pubblicate sino a quando il profilo era pubblico. Sono servizi che funzionano come deposito dei contenuti. Provate a digitare su Google “Instagram” più lo “user name” della persona che cercate», aggiunge l’esperto. «Esistono anche programmi spia da installare sul cellulare. Forniscono l’elenco delle chiamate, i messaggi e gli spostamenti». In Rete troverete anche proposte di abbonamenti a servizi di “spionaggio”. Ma, attenti, sono cari e spesso non funzionano», dice Aranzulla. «Per avere accesso all’attività di un altro telefono, bisogna per forza averlo a disposizione. Oppure è necessario conoscere la password e il nome utente dell’account Google o dell’account Apple. Chiunque promette di fornirvi dati di un cellulare dando solo il numero, non dice la verità», avverte Aranzulla. «Nel telefono ci sono già le funzioni parent control per monitorare le attività e inibire l’accesso a siti per adulti.
Sui cellulari Apple, c’è la funzione “TrovaAmici” che se è attivata consente di geolocalizzare l’apparecchio (va inviata una richiesta per la condivisione della posizione geografica). In alternativa, le applicazioni che funzionano sono Mobile Fence che fornisce tutti i dati di navigazione internet e localizza il cellulare (si scarica gratis per 30 giorni dal sito: https://play.google.com/store/apps/details?id= com. mobilefence.family&hl=it) e Cerberus ( https://play.google.com/store/apps/details?id=com.lsdroid.cerberus&hl=it). «Pochi sanno, invece, che sui cellullari Android è attivata in modo automatico una funzione che comunica la posizione della persona e mostra i contenuti aperti sul web tramite quel telefono. Per utilizzarla bisogna avere lo stesso account Google e poi digitare nel motore di ricerca Google: “Google my activity”. Lo stesso sistema funziona con iPhone se sul cellulare si naviga con Chrome e se abbiamo l’account Google presente sul telefono da “spiare”: si apre Chrome e si scrive “Google My activity” ». Per iPhone si utilizza anche la funzione “Trova iPhone”, quasi sempre attiva. Il genitore può creare una account Apple e inserirlo nel telefonino da tenere sotto controllo. Oppure deve conoscere user name e password dell’account Apple del figlio. Per WhatsApp esiste la possibilità di scaricare tutte le comunicazioni, ma bisogna avere a disposizione il cellulare da spiare per qualche minuto: si apreWhatsAppWeb sul computer, si apre WhatsApp sul telefono e si connettono inquadrando il QR code, il quadrato nero con l’icona di WhatsApp al centro ( la procedura è spiegata su Aranzulla.it). In pochi minuti il programma scarica le conversazioni e selezionando la funzione “Resta connesso”, si ricevono anche quelle future.