«Basta talismani, ora sono guarita»:
il diario di bordo di Vania Colasanti
«Sapere che gli incidenti in auto sono più frequenti che in aereo non mi serviva a niente: per 23 anni volare è stato per me puro panico». Vania Colasanti oggi ha lasciato alle spalle la sua paura: Grazie al cielo (Sonzogno) è il diario di bordo - ironico - della sua guarigione ma anche una raccolta di testimonianze di ex aviofobici, come lei. «Ci siamo sentiti... non sulla stessa barca ma sullo stesso aereo. Quanto la condivisione sia utile lo dimostrano anche tutte le lettere di ringraziamento che sto ricevendo per il libro. Considerato che il 53% degli italiani soffre della stessa paura, è normale che molti si siano riconosciuti. Ma confido che il libro possa essere utile anche ai non fobici: ascoltare storie altrui insegna a rispettare la paura degli altri». Com’è diventata aviofobica? «All’origine c’è stato un episodio traumatico: un aereo che dovevo prendere, da bambina, è caduto. Ma poi ho lasciato che quella paura si cronicizzasse e mi immobilizzasse: per anni non sono andata a trovare i miei fratelli e i miei cugini, che vivono all’estero. Curandomi ho ricucito la mia sfera affettiva». Nel libro parla del suo kit scacciaguai, pieno di talismani. «Oggi sono fatalista: non penso più di potere controllare sempre il mio destino, per questo i miei talismani li posso lasciare a terra».