SimonaVentura
«Scusate il ritardo, sono tornata»
L’espressione è quella di una bimba pestifera che dice: «Cucù, sono tornata!». Il sorriso invece è quello di sempre: intenso e ironico. Simona Ventura è di nuovo on air. Ma non è solo il serale di Amici, il posto in giuria, l’opportunità di essere parte di un programma di grande successo, o ancora la stima e l’apprezzamento della regina degli ascolti, Maria De Filippi. È uno stato mentale, una consapevolezza, forse ritrovata, di una nuova stagione dell’anima che parrebbe coincidere conquella televisiva. SuperSimo e la tv sonoun binomio perfetto. Impossibile non riconoscerle il merito di domare-sedurre-incantare il tubo catodico. Lei il “mezzo” lo conosce, al netto di tutti i suoi detrattori. Lo sa che ne ha, vero? «Di detrattori? Me ne sono accorta eccome, anche se si dice molti nemici molto onore. C’è chi mi ha messo i bastoni fra le ruote persino professionalmente, seminando calunnie e cattiverie col solo scopo di non farmi lavorare. Non è stato affatto semplice capirlo e riemergere in qualche modo, ma ora sono qui. Pronta a ripartire a testa bassa». Scusi ma da quanto tempo fa questo mestiere? «Ho iniziato nel 1987». Ancora non ha imparato che è un ambiente difficile? Non ci faccia l’ingenua, lei è SuperSimo, quella che non deve chiedere mai… «Io sono solouna donna che ama il suo mestiere e che il pubblico continua ad amare. Per strada, fra la gente, nella quotidianità degli ultimi due anni decisamente più complicati della mia esperienza televisiva, ho ricevuto e ricevo continue conferme: l’essere entrata nelle case degli italiani col mio modo spontaneo ha fatto in modo che venissi e venga percepita per quella che sono. Certamente una che si impegna, che non inganna il telespettatore, una onesta intellettualmente». Se la gente rimane dalla sua parte, resta il fatto che lei nel 2011 è uscita dalla Rai e ha scelto di fare cose di nicchia: andare a Sky significava comunque fare una scelta rischiosa… «Non è stata una scelta di campo, solo professionale, mi creda. Ero arrivata a un punto dove la decisione era anche e soprattutto personale. Familiare. I miei figli entravano nell’adolescenza e andavano seguiti più chemai in quella fase, iniziavo una relazione che sentivo finalmente
essere quella giusta. Dovevo mollare qualcosa. Che si chiami prima linea o altro io non lo so, ho ragionato col cuore, più che con la testa: sentivo che dovevo restituire la centralità alla mia famiglia e l’ho fatto e lo rifarei ancora altre 100 volte. Quella di Sky è stata comunque un’esperienza appagante, in cui sono stata un’apripista all’intrattenimento in modo seriale». È stata l’apripista di tante cose. «Sì, devo dire che l’istinto mi ha (quasi) sempre aiutato. Ho avuto la fortuna di incontrare colleghi illuminati e dirigenti che si sono fidati dandomi grandi opportunità. Ce l’ho sempremessa tutta affinché le ciambelle riuscissero con il buco, ma in caso contrario, ripartivo a testa bassa più forte di prima. Senza rimpianti». È finita a far la concorrente
Quando lo show chiama, Simo è pronta!
dell’Isola dei famosi, il reality show a cui lei ha dato successo, quello che se uno lo nomina, tutti rispondono col suo nome. Ma il suo amato pubblico questo non glielo perdona, lo sa? «È un programma che ho amato moltissimo, era giusto che provassi a vedere cosa c’era dietro, dall’altra parte. Che mi mettessi in gioco, che vedessi davvero cosa significa l’Isola a 360 gradi: ora lo so!». E che cosa ha scoperto? «Che la fame azzera qualsiasi cosa!». Sta vedendo questa controversa edizione? «Certo. E semi chiede del “Canna gate”, come immagino, le posso dire che mi spiace che questa edizione venga ricordata per un episodio che doveva essere certamente chiuso prima, piut- tosto che per i personaggi. Il cast era buono. La Cipriani mi diverte, finalmente dopo quattro anni è riuscita a partecipare». Alessia Marcuzzi le piace? «Moltissimo. Capisco quanto sia pesante per lei, soprattutto dopo le difficoltà di questa edizione con tutti quelli che dicono: “Ah, se ci fosse stata la Ventura…”». Lo sa che sul Web hanno fatto una petizione per farla tornare a condurre l’Isola, con tanto di raccolta firme? «Davvero? Io non penso di condurre più quel programma, almeno in Mediaset, la gente deve rassegnarsi». Perché? L’Isola le appartiene almeno moralmente, se lo lasci dire. «Ho avuto sempre la fortuna di fare e creare programmi che mi sono cucita addosso. Detto questo, se avessero voluto farmela condurre, sarebbe già successo, ergo vuol dire che va bene così». È diventata saggia… «Mi guardo indietro e so di aver tanta vita alle spalle. Ho fatto un sacco di errori, e non fatico ad ammetterlo, ma anche tante cose belle. Ora ho voglia di cambiare pelle, cambiare a prescindere, lasciando intatte solo le poche certezze vere dellamia vita: gli affetti. Tutto il resto è mutamento». Ventura, lei cosa pensa di saper fare in tv? «Dunque, so di saper gestire una diretta, mi piacciono i talent, so intervistare chi ho davanti a me, sono in grado di condurre un reality show, amo il calcio e qualcosa ci capisco. Adoro fare del bene alle persone (che se lomeritano), dando delle opportunità. Le basta?». Non se la cavamale effettivamente come talent scout: Belén l’ha scoperta lei. «Impossibilenon capire che era unica. E comunque di personaggi ne ho lanciati tanti: una lunga lista. Ho spesso,
intuitivamente, dato delle chanche e salvato alcuni di quelli che reputavo amici, dalla disperazione professionale. Molti sono stati riconoscenti, come Belén. Altri dei veri e propri infami. Ma non lo dico solo io, ma anche mia madre». Sa che sono le donne il suo vul
nus? Ad alcune sta proprio antipatica… «Io sono sempre stata e sempre sarò dalla parte delle donne. Penso che solo insieme saremmo imbattibili. Ma la sconfitta è dietro l’angolo, poiché questa unità non succederà mai. Forse alcune di loro sono insicure e non possono accettare che una sia semplicemente più brava. Sono quelle che hanno tutto, quelle che non hanno bisogno di niente a detestarmi». Il suo difetto più grande in passato è stato…? «Lamia generosità. Ma ormai non posso, e non voglio, più cambiare». Come moglie come si valuta, nonostante l’epilogo? Lei e Bettarini ora filate d’amore e d’accordo. «Sono responsabile anch’io della fine della nostra relazione. Non ci sono amori sbagliati, ci sono amori giusti in momenti sbagliati. Era un periodo lavorativamente topico per entrambi. Non sono riuscita a seguirlo nelle sue esperienze calcistiche. E ovviamente nemmeno lui riusciva ad aiutarmi. Al primo vero scossone il nostro matrimonio è crollato. Poi c’è stata la difesa dei ragazzi e la gestione del dolore in una separazione così mediatica. Piano piano ne sono uscita, un passo dopo l’altro. Facevo tre trasmissioni, avevo i miei bambini, era arrivata Caterina, che è stata un regalo nella nostra vita. Eppure quando chiudevo la porta mi mancava qualcosa, mi sentivo sola». L’esperienza insegna e ora ha trovato l’altra metà della mela: come compagna si promuove? «Un amore grande, eccezionale, che è arrivato come un dono dal cielo: Gerò e io abbiamo trovato il nostro equilibrio. Siamo felici, siamo una famiglia, ci rispettiamo, ci assecondiamo. Ci stimiamo. E ci amiamomolto, anche se questo dà fastidio ai gufi che ci augurano ogni giorno la separazione. Chiaro che conviviamo da sette anni, abbiamo le nostre discussioni come tutti. Poi facciamo pace. Io ci sono sempre, in ogni istante, per lui, e lui per me, e questo azzera tutte le malelingue». L’ultimo bilancio: come madre come se l’è cavata? «Prima di essere una donna votata al lavoro, io sono una madre. Sono focalizzata sui miei figli, istante dopo istante. Sono molto esigente con i miei ragazzi e la cosa per cui ho più lottato è stata far sì che credessero nei loro sogni. Ho voluto fortemente che ne avessero e che si battessero anima e sangue per inseguirli. Richiede sforzo e fatica realizzarli, ma vedo che lo stanno facendo con impegno e determinazione. Ho insistito che avessero una vita sana e gli ho sempre evitato la strada più facile, non senza una certa dose di fatica personale, ovviamente. Niccolò, Giacomo e Caterina saranno sempre la cosa più importante della mia vita. Loro sono il mio lavoro più bello, il successo che nessuno mai potrà portarmi via». Insomma resta in Mediaset o va in Rai? « Actually, Maria De Filippi! Mi trovo benissimo nel suo gruppo di lavoro».
«Belèn? Mi ha sempre dimostrato gratitudine»