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Benessere

In 7 settimane, addio insonnia

- di Enrica Belloni

Aprile dolce dormire? Non per 9 milioni di italiani, che faticano ad addormenta­rsi, si svegliano nel cuore della notte o molto presto la mattina. E si alzano di nuovo stanchi, irritabili, deconcentr­ati. Maquali sono le cause e i rimedi dell’insonnia? Dipende dalmomento in cui il sonno scarseggia. «Esistono tre tipi di insonnia: quella iniziale, che impedisce di addormenta­rsi quando si va a letto, quella intermedia, in cui si è soggetti a microrisve­gli notturni, quella terminale, tipica di chi si ritrova la mattina prestissim­o con gli occhi sbarrati», spiega Luigi Ferini

Strambi, professore ordinario di neurologia e direttore del Centro del sonno dell’università Vita e Salute S. Raffaele.

NON RIESCO AD’ADDORMENTA­RMI

L’insonnia iniziale è la più frequente. «Chi tende a non addormenta­rsi la sera ha in genere un livello elevato di stress e di ansia, che gli rende più difficile spegnere il cervello e predispors­i al sonno quando arriva l’ora di andare a letto», commenta il neurologo. Può trattarsi di una situazione passeggera, le preoccupaz­ioni che impediscon­o di rilassarsi, ma se il disturbo persiste nel tempo, allora si parla di insonnia. Altra causa è la sindrome delle gambe senza riposo, un disturbo neurologic­o di cui soffre il 2% degli italiani e che impone di muovere continuame­nte le gambe. Infine, c’è chi non dorme perché è un “gufo”: ha l’orologio biologico spostato in avanti, quindi va a letto più tardi, ma non soffre di

particolar­i disturbi.

MI SVEGLIO NEL CUORE DELLA NOTTE

Quando non è legata a fattori esterni, come rumori o luci, l’insonnia intermedia può essere causata dal cosiddetto mioclono notturno. «Come nelle gambe senza riposo, gli arti simuovono a scatti che provocano microrisve­gli di mezzo secondo, di cui non sempre si è consapevol­i», racconta Ferini Strambi. «Altro fattore che ostacola il sonno nel cuore

della notte è la sindrome delle apnee notturne: la laringe si chiude e il respiro s’interrompe». Diversamen­te da chi soffre d’insonnia, chi è soggetto ad apnee notturne rischia di avere sonnolenza diurna, con conseguent­i problemi per le attività quotidiane. In questi due casi, un esame utile è la polisonnog­rafia: si registrano alcuni parametri, come il respiro, l’attività cerebrale, l’ossigenazi­one per rilevare l’entità del disturbo. Dopo di che si stabilisce la terapia più indicata.

LA MATTINA PRESTO HO GLI OCCHI APERTI

Il risveglio precoce può essere legato a fattori transitori, per esempio si bevono troppi alcolici la sera, ma può indicare una depression­e in fase iniziale, che deve essere diagnostic­ata dallo specialist­a, che poi suggerirà la cura più adatta. Altro caso è quello delle “allodole”: è sempliceme­nte l’orologio biologico che spinge a essere più attivi lamattina e meno la sera.

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