E la Lohan finì in obitorio
L’Italia non è il solo Paese in cui ogni tanto la giustizia ha esiti paradossali. In America, per dire, le pene per ogni reato le decidono i giudici, che talvolta prendono decisioni al limite della bizzarria. Anche quando l’imputato è un vip.
Nel 1994 in Oklahoma, il pedofilo
Charles Scott Robinson ha violentato 6 bambini. Pena: 5.000 anni di reclusione per ogni stupro. Totale, 30 mila anni. La condanna più pesante mai comminata.
Il cantante e attore Chris Brown, per aver picchiato la sua fidanzata Rihanna, nel 2009 fu condannato a pulire parchi e uffici pubblici, lavare auto e camion dei pompieri, dipingere i muri delle loro caserme.
In Ohio, nel 2004, per aver rubato video porno in un sexy shop, Jeremy Sherwood è stato condannato a stare una giornata davanti alla vetrina del negozio, bendato e con un cartello con scritto: «Non vedo il male».
Nel 2011, in Oklahoma, Tyler Alfred, ubriaco, aveva provocato un incidente in cui morì il suo migliore amico. Condannato ad andare ogni giorno a messa per 10 anni, finire il liceo e prendere un diploma di saldatore.
Naomi Campbell, nel 2007, picchiò la sua domestica con un cellulare. Fu condannata a 5 giorni di volontariato al dipartimento di sanità pubblica di NewYork.
Lindsay Lohan, attrice e modella, dopo due arresti per guida in stato di ebrezza e il furto di una collana in una gioielleria, fu condannata a trascorrere 4 ore al giorno per due mesi in un ospizio per anziane e in un obitorio.