La post@ dei lettori
SCRIVETE A:
SULL’AMORE DI UN PADRE
Caro direttore, sono una sua affezionata lettrice e volevo aggiungere un commento al suo editoriale nel quale parlava della “Lettera di un (anziano) padre al figlio”. Bellissima e commovente ma, leggendola, non ho potuto non pensare chemio padre non mi ha mai raccontato una favola, non mi ha mai chiesto di lavarmi, non mi ha mai insegnato l’abc, non mi ha mai ascoltata. Ciò nonostante mi sono presa cura di lui sempre, fino alla sua morte.
Monica, Busseto (Pr) Caro direttore, sono mamma e nonna. La seguo da sempre e, generalmente, condivido i suoi editoriali. Ho letto “L’amore di un padre”: bello, ma mi sembra che si parli di amore dovuto, in cambio di amore dato... Per questo le propongo di leggere e, se lo ritiene opportuno, di pubblicare “Per Miriam e Thomas” di Elena Buia Rutt. Quando io l’ho letta mi sono commossa fino alle lacrime e l’ho subito inviata ai miei tre figli accompagnandola con queste parole: «Vorrei averla pensata e scritta io per voi». Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa.
Romana Cerato
Cara Monica, cara Romana, da punti di vista diversi avete entrambe centrato il punto: l’amore disinteressato. Ed ecco allora la poesia “Per Miriam e Thomas” di Elena Buia Rutt: «Io non vi vedrò invecchiare / Non vi potrò sorreggere / quando le vostre gambe / tremeranno / per la stanchezza / o la paura dimorire. / Ma forse, se per caso allora anche ci fossi, / niente chiedereste a me / che mi consumo ora / ad addomesticare il vento / che vi sferza la schiena / mentre andate a scuola. / E così mi chiedo / che cosa rimarrà / di questo amore selvaggio / di questo amore con gli artigli / conficcati / fino all’ultimo respiro / nella parola / figli».
LA PAROLA “ANZIANI”
Caro direttore, sono una sua lettrice e vorrei che lei parlasse dell’uso a volte controproducente della parola anziani. Sono andata in parrocchia e ho sentito che c’è un nuovo progetto per aiutare gli anziani del quartiere. Mi sembra una iniziativa lodevole ma mi secca l’uso continuo di questa parola: “anziani”. A parte che c’è veramente bisogno da parte di tanti di essere aiutati e che è difficile trovare dei volontari, io conosco delle persone cosiddette anziane che brillano per iniziativa, capacità e dinamismo da far invidia ai ventenni. Sembra quasi che non siamo più persone ma una categoria e basta. Paola Facco
Cara Paola, non bisogna aver paura delle parole, soprattutto quando sono usate a fin di bene. Se mi passa una battuta, non vorrei che in questa epoca di politicamente corretto qualcuno ci costringesse a usare l’espressione «anagraficamente svantaggiati»...
AL BANO, PIANTALA!
Caro direttore, dopo l’ennesimo articolo su Al Bano, Romina e la Lecciso dico: basta, per pietà! Ma io me la prendo con Al Bano! Se le è sposate lui queste due (solo una in realtà) e si è rivelato totalmente incapace di gestire questo harem fatto di un continuo viavai di mogli in entrata o in uscita, di figli schierati, di continui inni alla famiglia da proteggere. Dichiara che Romina è la sua donna ideale: fossi nella Lecciso scapperei a gambe levate. Con questa ex moglie ingombrante che rivendica il trono e ora, visto che il bicchiere di vino e il panino ormai hanno la muffa... Si ritirassero tutti a Cellino come una grande comune ma la piantassero... Valeria
Cara Valeria, per un attimo avevo pensato che ce l’avesse conme, poi mi ha fatto molto ridere. Altri lettori, come Carlo Moretti ed Ezio Rigo, mi hanno invece scritto per protestare contro lo spazio e le copertine dedicate alla telenovela di Cellino. Dimenticando forse che questo è il nostro grande romanzo popolare, da più di 50 anni ormai.
L’OMAGGIO A FRIZZI
Caro direttore, la lettrice Claudia critica l’omaggio che è stato fatto a Fabrizio Frizzi ritenendolo eccessivo, compreso il funerale in diretta. Lamorte di Fabrizio ha suscitato commozione e dolore in molte persone perché lui era una persona perbene. Era considerato da molti come uno di famiglia. Io non so se le lacrime dei personaggi televisivi siano sincere, ma noi, gente comune, siamo rimasti tutti addolorati per la sua morte. Il giorno di Pasqua mi trovavo a Santa Maria degli Angeli (Assisi) ad ascoltare la Messa celebrata dal Cardinale Vallini: anche lui ha ricordato Fabrizio per la donazione del midollo e per i viaggi che faceva a Lourdes per accompagnare le persone. La decisione della Rai di trasmettere il funerale in diretta è stata una cosa bellissima, il minimo che si potesse fare per un personaggio che, pur essendo così malato, ha voluto regalarci il suo sorriso fino alla fine.
Maria Larobina