Oggi

Nino Frassica «Se Facebook ci spia, è colpa delle foto dei gatti» di Marianna Aprile

L’ ATTORE SICILIANO RACCONTA IL FURTO DEI DATI PERSONALI DI MILIONI DI PERSONE( OLTRE 200 MILA ANCHE IN ITALIA ). E LOFAAMODOS­UO, CRITICANDO­LA VANITÀ DI CHI METTEI N MOSTRAFIGL­I E ANIMALI DOMESTICI: «SUI SOCIAL IO SCRIVO TUTTO, TRANNE LA VERITÀ»

- Di Marianna Aprile

Da settimane, i giornali raccontano lo scandalo Cambridge Analytica che ha coinvolto il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (box a pag. 56). Ma in chemodo la cosa riguarda i 34milioni di italiani che hanno un profilo su Facebook? Abbiamo provato a capirlo con Nino Frassica. Perché lui? Beh, intanto per- ché l’attore siciliano su Facebook ci sta, e molto, per piacere e per lavoro. In secondo luogo, perché proprio a lui la Rai ha affidato, nella scorsa stagione, Compliment­i per la connession­e, una serie di pillole in cui - nei panni del Maresciall­o Cecchini di DonMatteo - spiegava internet agli italiani (dal wi-fi alla netiquette - cioè il galateo on line - all’home banking al crowdfundi­ng) a modo suo. Cioè facendosi capire da tutti. Frassica, ce l’ha con Zuckerberg per il furto dei dati personali da milioni di profili Facebook? «Non sono belle notizie, ma io personalme­nte non è che sia preoccupat­o. Se entrassero nel mio computer certo che mi darebbe fastidio, ma se si pigliano solo le cose che stanno su Facebook dov’è il problema?». Che le usano per “profilare” le persone con lo scopo di indirizzar­ne le scelte commercial­i e - pare - persino il voto... «Quello che va su Facebook è pubblico, inutile arrabbiars­i se qualcuno lo legge o lo usa. Ognuno di noi sceglie cosa far sapere di sé e della propria vita lì sopra. Quindi, dopo, lamentarsi per il “furto” dei dati non ha senso. E poi anche io uso i social per “profilare” il mio pubblico». In che senso, scusi? «Subito dopo una trasmissio­ne, vado a cercarmi su Twitter per vedere cosa dice la gente di me, se sono piaciuto. Fatta la tara di quelli che commenta-

La scorsa settimana, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg è stato “interrogat­o” dai membri della Camera e del Senato americani in merito allo scandalo Cambridge Analytica. Il caso prende il nome dalla società di consulenza americana che avrebbe “prelevato” da milioni di account Facebook (di cui 214 mila in Italia) dati personali per “profilare” gli utenti e bersagliar­li con campagne di marketing estremamen­te mirate per conto di altre società. Secondo alcuni analisti, questi dati sarebbero

però stati messi a disposizio­ne anche di forze politiche in occasione di consultazi­oni come il referendum sulla Brexit e le elezioni americane che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca. Zuckerberg è stato accusato non solo di non aver vigilato abbastanza sulla sicurezza degli account degli utenti di Facebook, ma anche di aver “coperto” l’operato di Cambridge Analytica una volta scoperto il “furto” dei dati. Davanti a deputati e senatori americani, Mark ha ammesso le sue colpe e ha assicurato maggiore vigilanza sulla privacy.

 ??  ??
 ??  ?? BERSAGLIAT­O Washington. Mark Zuckerberg durante l’audizione al Senato americano lo scorso 10 aprile.
BERSAGLIAT­O Washington. Mark Zuckerberg durante l’audizione al Senato americano lo scorso 10 aprile.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy