Chi si professa ateo può andare in Paradiso?
IN UNA PARROCCHIA ROMANA, FRANCESCO HA RISPOSTO ALLE DOMANDE DEI PIÙ PICCOLI. TRA I QUALI C’ERA UN RAGAZZINO CHE AVEVA PERSO DA POCO IL PAPÀ, CHE DICEVA DI ESSERE NON CREDENTE
Siamorimasti tutti commossi quando Papa Francesco, durante la visita pastorale alla parrocchia romana di San Paolo della Croce a Corviale, ha incontrato i ragazzi. Rispondeva alle domande e, spesso, provocava risposte corali. Tutti siamofigli di DioeDionon abbandonanessuno: questo il tema della sua cateche-
si. Emanuele, però, non ha avuto il coraggio di fare la sua domanda ed è scoppiato a piangere perché il suo papà, ha confidato al Papa, era appenamorto, ma siprofessava ateo ed Emanuele sosteneva che comunque era bravo. Il Papa non ha detto che il papàdi Emanueleè in Paradiso ma, collegandosi alla catechesi iniziata, ha
ampliato il ragionamento e sottolineatoche è piùdifficile per un non credente portare al battistero i propri figli: ma questo papà l’ha fatto. Quindi ha chiesto ai ragazzi: «Ma un uomo così bravo, voi pensate cheDio sarebbe capace di lasciarlo lontano da sé? Pensate questo? ». Ovviamente i bambini hanno esclamato: «Nooooo!». Allora il Papa ha concluso: «Parla con tuo papà, prega tuo papà!». Non tocca a noi giudicare, e neanche il Papa può sapere se un ateo, o chi altro, vada o meno in Para-
diso. Tra l’altro, secondo la dottrina cattolica, anche un ultimo atto di dolore prima di morire sarebbe sufficiente ameritare lamisericordiadi Dio. Quindi, alla domanda iniziale risponderei così: non sapremo mai che cosa uno dice pubblicamente e che cosa pensa realmente; non sapremomai che cosa uno fa e decide prima dell’ ultimo respiro. Ma sappiamo bene che non è nostro compito giudicare e conosciamo quanto Gesù ha annunciato: «Non sono venuto per i sani, ma per gli ammalati!».