Il peperoncino fa beneo famale?
UNAMERICANOHAAVUTOUNAFORTEREAZIONE VASCOLARE PER AVER MANGIATO UNA GRANDE DOSE DI «CAROLINA REAPER» IN UNA GARA
Per tutti gli alimenti, la regola principe chefa ladifferenzaèladose. Nonpossiamodire a livello generale che facciano bene omale, se non consideriamoanche la quantità ingerita. Il peperoncino ha un’altissima concentrazione di vitamina
C e di carotenoidi, svolge un’azione antiossidante e aiuta la vasodilatazione. Contienelacapsaicina, uncompostochimico che, oltre a determinare la sensazione “piccante”, viene utilizzato inmedicina come antidolorifico perché agisce sui recettori del dolore; allo stesso tempo, però, può stimolare dei disturbi come il bruciore retrosternale in chi soffre di reflusso gastroesofageo. Deve essere evitato da chi è ipersensibile o allergico. Gli altri devono usare il peperoncino in piccole dosi per ottenere i benefici gustativi e non quelli medicinali. È sbagliato cercare necessariamente l’azione farmacologica negli alimenti. Si può utilizzare il peperoncino a scopo preventivo, a lungo termine, per la sua azione antiossidante o cardiovascolare. Ma non si può pensare di ingerirne tanto al posto dei medicinali per ottenere una vasodilatazione immediata. Allo stesso modo, se si bevono due o tre caffè al giorno si lavora sulla prevenzione per lemalattie cardiovascolari, se ne beviamo 20 rischiamo tremore e tachicardia.