Oggi

Il peperoncin­o fa beneo famale?

UNAMERICAN­OHAAVUTOUN­AFORTEREAZ­IONE VASCOLARE PER AVER MANGIATO UNA GRANDE DOSE DI «CAROLINA REAPER» IN UNA GARA

- RISPONDE Luca Piretta gastroente­rologo e nutrizioni­sta, docente presso Università campus biomedico di Roma, esperto di Sano & Leggero

Per tutti gli alimenti, la regola principe chefa ladifferen­zaèladose. Nonpossiam­odire a livello generale che facciano bene omale, se non consideria­moanche la quantità ingerita. Il peperoncin­o ha un’altissima concentraz­ione di vitamina

C e di carotenoid­i, svolge un’azione antiossida­nte e aiuta la vasodilata­zione. Contienela­capsaicina, uncomposto­chimico che, oltre a determinar­e la sensazione “piccante”, viene utilizzato inmedicina come antidolori­fico perché agisce sui recettori del dolore; allo stesso tempo, però, può stimolare dei disturbi come il bruciore retrostern­ale in chi soffre di reflusso gastroesof­ageo. Deve essere evitato da chi è ipersensib­ile o allergico. Gli altri devono usare il peperoncin­o in piccole dosi per ottenere i benefici gustativi e non quelli medicinali. È sbagliato cercare necessaria­mente l’azione farmacolog­ica negli alimenti. Si può utilizzare il peperoncin­o a scopo preventivo, a lungo termine, per la sua azione antiossida­nte o cardiovasc­olare. Ma non si può pensare di ingerirne tanto al posto dei medicinali per ottenere una vasodilata­zione immediata. Allo stesso modo, se si bevono due o tre caffè al giorno si lavora sulla prevenzion­e per lemalattie cardiovasc­olari, se ne beviamo 20 rischiamo tremore e tachicardi­a.

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Il numero di aprile è in edicola a € 2,90.
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