La buona compagnia aiuta i giovanimalati
PROGETTO AYA DI HUMANITAS: AMBULATORIO DEDICATO E LABORATORI CREATIVI PERCHI HATRA I 16 E I 39ANNI
C’èuna terra di mezzo, un “territorio di nessuno” dove la malattia, soprattutto se la diagnosi è di natura oncologica, diventa ancora più dura e faticosa da affrontare. È quella di coloro che hanno un’ età compresa trai 16 e i 39
anni. Sono adolescenti e giovani adulti che non hanno reparti specifici inospedaleper curarsi, hanno in genere una prognosi peggiore rispetto ai bambini e agli adulti over 50 e sono in una fasemolto delicata della propria esistenza. «Proprio per colmare questo gap», spiega Armando Santoro, responsabile del Cancer center diHumanitas e docente diHumanitas University, «è natoil progettoAya, acronimo diAdolescents & YoungAdult group». «Si parte da un percorso clinico ad hoc », prosegue Alexia Bertuzzi, responsabile del progetto, “ovvero un ambulato
rio dedicato, e dall’approccio multi disc li pina re: dal consulto genetico alla ginecologia ap-
p licata alla prevenzione dell’ infertilità; dalla cardiologia al supporto psicologico e dalla fitoterapia all’ endocrinologia. Il progettoAya prevede anche una special room: una stanza al primo piano del building 2 di Humanitas. È un ambiente informale, accogliente, per fare colazione in compagnia, guardare un film, sfidarsi ai videogame, fra una terapia e una visita di controllo. Ma è anche il luogo dei labora
tori. S’ impara a cucinare con lo chefMarco Bianchi della Fondazione Umberto Veronesi e a fotografare conMakiGalimberti, famoso peri ritratti di vip e per i reportage. Ci sono poi il corso di scrittura creativa condotto da Sofia Mede Repaci e VivianaPonti e il corso di teatro conAnnig Raimondi, fondatrice della compagnia teatrale Pacta. Insomma un mondo pieno di progetti e di speranza peri 300 nuovi ragazzi e giovani adulti che ogni anno affrontano inHumanitas il loro percorso di cura.