Oggi

Una terapia con tanti farmaci può fare più male che bene

IN 10 ANNI SALITO IL NUMERO DELLE MEDI CINEPRESE OGNI GIORNO DAI PAZIENTI OLTRE I 70 ANNI. E DOPO L’ OSPEDALE LA“DOSE” AUMENTA

- di Silvio Garattini Direttore dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano

Nel l’ ultimo decennio è aumentato il numero dei farmaci somministr­ati: nel 2008 i pazienti anziani (oltre i 70 anni) entravano in ospedale con una media di oltre 4 farmaci, mentre ora entrano con quasi 6. E questipazi­enti escono dall’ospedale mediamente con un farmaco in più anziché aver avuto un ridimensio­namento e una razionaliz­zazione della terapia. Lamedia è contraddis­tinta da una forte variabilit­à per cui non sono pochi i pazienti che tornano a casa con 10-12 e perfino, in casi estremi, con 18 farmaci da assumere ogni giorno. Come mai così tanti farmaci per una sola persona? Perché gli anziani di oggi sono raramente affetti da una sola malattia; nellamaggi­oranza dei casihanno più patologie e quindi ricorrono a più specialist­i da ciascuno dei quali ricevono uno o più farmaci che si sommano. Poiché è difficile togliere ai pazienti dei farmaci, questi si accumulano nel tempo, spesso senza che venesi areale necessità. La situazione diviene paradossal­e perché, pur essendole prescrizio­ni effettuate con lamiglior intenzione di giovare al paziente, non esiste alcuno studio che abbia stabilito se ricevere dieci farmaci sia meglio che assumerne cinque. Nessuno è in grado di sapere che cosa succede nell’organismo a tutti questi farmaci che, una volta metabolizz­ati, divengono centinaia di diverse sostanze chimiche che interagisc­ono fra loro. Lo studio REPOSI ha messo in evidenza tre importanti risultati. 1) Quanti più farmaci si somministr­ano tanto più aumenta in modo lineare il numero delle reazioni avverse. 2) Si ritrovano per lo stesso paziente due o più farmaci con la stessa indicazion­e terapeutic­a, senza che vi siano dati che provino il vantaggio della co-somministr­azione. 3) Analizzand­o i farmaci prescritti, sono emerse molte interazion­i, in alcuni casi gravi, che hanno determina tori-ospedalizz­azioni e aumento della mortalità. Sono urgenti studi clinici controllat­i, perché queste forme di politerapi­a rischiano di essere più un danno che un vantaggio per i pazienti anziani.

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