ROMANZO POPOLARE
DA PIÙ DI MEZZO SECOLO AL BANO È AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DEGLI ITALIANI. PERCHÉ?
Non so se esista sul pianeta Terra un altro caso paragonabile a quello di Al Bano, per popolarità e longevità nel mondo dello spettacolo. Il ragazzo di Cellino SanMarco ha cominciato a incidere dischi a 22 anni e oggi, alla vigilia dei suoi 75 (che compirà il 20 maggio), non ha ancora smesso né di cantare né di occupare le pagine dei giornali e i programmi televisivi. Sono 53 anni di canzoni, spettacoli, film, matrimoni, divorzi, figli, felicità, nostalgia e tragedie. Sempre tutto in pubblico.
C’è un giochino che, lo so, lascia un po’ il tempo che trova, mach e dà un’ idea di quanto può essere noto un personaggio. Provate a digitare «Al Bano» (o anche «Albano», tutto attaccato, che è il suo vero nome) su Google e vi sorprenderà l’incredibile numero di ricorrenze. Ma anche senza i motori di ricerca sulWeb non ci vuole molto per capire quanto è pervasivo il suo nome nella cultura pop italiana. Basterebbero le copertine di Oggi, a partire da quella del lontano febbraio 1969 dal titolo «Romina e Al fingono di giocare ad amarsima si amano sul serio». È scritto proprio così, «Al», un po’ come i giornalisti americani che, nei giorni terribili della scomparsa di Ylenia, lo interpellavano chiamandolo «Mister Bano». Dal1969 a oggi Al Bano e Romina hanno totalizzato più di 100 copertine di Oggi, oltre a una dozzina dedicate alla Lecciso. Ma non c’è solo il nostro giornale. Credo di non andare lontano dal vero se dico che in mezzo secolo il cantante di Cellino è stato protagonista di migliaia di copertine, prime pagine, servizi, interviste e innumerevoli programmi tv.
Dico questo perché vedo già il sopracciglio inarcato di qualche lettore: «Ma come? Ancora Al Bano in copertina?». Ebbene sì, per più di unmotivo. Anzitutto perché Carrisi ha concesso alla nostra Maria Venturi un’intervista straordinaria (da pag. 10), in cui per la prima volta apre veramente il suo cuore e racconta una parte delle verità più nascoste della sua vita e del suo rapporto con Romina Power e con Loredana Lecciso. Maria, che è scrittrice di successo e in passato direttrice di giornali, lo conosce da decenni. Lei è una detective dell’anima, un’indagatrice di sentimenti: con la Venturi Al Bano non poteva sottrarsi. E non lo ha fatto.
L’altromotivo? Al Bano è qualcosa di più di un bravo cantante, anche se ad ascoltarlo dal vivo vengono i brividi per la sua estensione vocale. Èanche qualcosa di più di un banale protagonista del gossip nazionale (anzi, internazionale, vista la famosa exmoglie americana e la sua popolarità pure all’estero). Al Bano è la fotografia vivente dell’uomo italiano. Un italiano vero, rubando la definizione a un suo collega dal successo molto più intermittente. Un patriarca, dai valori inossidabili iniziando dalla famiglia e dai figli, fedele e geloso, attento al soldo e capace di grandi slanci di generosità, duro come la sua terra e capace di amore travolgente. Nella sua lunga storia molti di noi possono rispecchiarsi, almeno a tratti. Anche chi ama il rock, come me, può ritrovarsi a canticchiare Felicità o Nostaglia canaglia sotto la doccia. La storia infinita diAl Bano eRomina, compresa l’incolpevole “intrusa” Loredana, è in definitiva il grande romanzo popolare degli ultimi 50 anni d’Italia. Non mi iscrivo al “partito” di Loredana né a quello diRomina (che poi è di fatto quello diAlBano). Ma siamo sempre qui a parlare di lui, e di loro, sebbene lui si sia stancato di stare sempre sotto i riflettori.
Qualche giorno fa mi ha telefonato. Voleva sfogarsi, come gli capita di fare con i giornalisti che conosce. Aveva visto la lettera di una lettrice, Valeria, pubblicata sul n. 16, che avevo intitolato «Al Bano, piantala!» e che invitava il cantante, le sue donne e tutto il cucuzzaro a ritirarsi a Cellino «come una grande comune» e, in pratica, smetterla di ammorbarci «visto che il bicchiere di vino e il panino ormai hanno la muffa». Al Bano voleva protestare? Ma no, tutto il contrario. «Ha ragione la lettrice», mi ha detto: «Basta, lasciatemi in pace, cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?». Forse hai ragione, Al Bano. Ma ho l’impressione che non ti lasceremmo in pace neppure se ti ritirassi in un eremo in cima allamontagna. Tanto, lì tutto solo, senza donne su cui disperarti, senza giornalisti con cui litigare, senza tutto l’ambaradan mediatico, non resisteresti mezza giornata.