Oggi

La voce di Ballando

Si chiama Foxy John

- di Carlo Fontana

Il pubblico diBallando con le stelle lo conosce da 13 anni, fin dalla prima edizionede­l varietà di Rai1: è la storica voce fuoricampo dall’inconfondi­bile accento americano che annuncia i voti dei giudici dello show di Milly Carlucci. È lui l’artefice di quegli annunci urlati in diretta che ormai sono diventati dei veri tormentoni: «Ivan Zazzaroooo­ooni… ottcio! », «Guillermo Mariotoooo­oooo… dieeeeeci! », solo per citarne alcuni. Perché la sua voce, presente findalla primapunta­ta, è una delle caratteris­tiche vincenti di Ballando con le stelle. Ma chi è davvero Foxy John? Dietro quella voce c’è un personaggi­o affascinan­te, chenella vita ha fattodi tutto prima di diventare un maestro imitato dai più grandi speaker radiofonic­i italiani, come ha confermato Rosario Fiorello, il suo più grande fan: «Quando eravamo un po’ più ragazzuoli si ascoltava alla radio il grande Foxy John! Signori questa è storia, questo è un mito!». È stato proprio il grande showman a lanciarlo in television­e, come ci confessa Foxy: «È stato lui a volermi nel suo show Stasera pago io Revolution, dopo che ho lavorato al suo fianco in radio nel programma Viva Radio 2. Perché Fiorello mi ascoltava da ragazzino, quando sognava di diventare uno speaker, molto tempo prima di diventare il grande artista che è oggi». Foxy, mi racconti di quando ha iniziato a fare lo speaker radiofonic­o. «Ho incomincia­to nel 1975 a Radio Elle, diventata poi Radio Luna, una delle prime emittenti radiofonic­he private. Io arrivavo dall’America e con il mio accento inconfondi­bile ho importato lo stile dei grandi disc-jockey americani. Fu un successo incredibil­e perché poi, come dice anche Fiorello, tutti in Italia iniziarono a imitarmi». Uno stile, il suo, che ha fatto scuola. «Sì, infatti subito dopo mi chiamò la Rai per propormi di condurre in radio le classifich­e al posto delmaestro Lelio Luttazzi. Era mia la voce dei programmi Hit Parade e Dischi Caldi. Nel frattempo, presentavo anchemolti eventi e festival musicali. Deve capire che all’epoca a parlare così in Italia eravamo soltanto ioeMikeBon­giorno, lui in television­e e io in radio. E non mancarono le polemichep­erché furono in molti a lamentarsi e ad attaccare la Rai, la tv pubblica, perché faceva lavorare due stranieri invece degli italiani. Senza sapere che io in realtà sono italiano». Vuole farci credere che lei è italiano al cento per cento? «Sì, sono nato ad Assisi da genitori italiani: il mio vero nome è Giovanni Villa. Però, fin da subito, la mia famiglia si è trasferita all’estero per seguire mio padre che era Vice-console di Panama e Santo Domingo. Io sono cresciuto adAtlanta e a SanFrancis­co. Lamia avventura è iniziata proprio lì, nell’America degli Anni 60 e 70, i migliori». Ci racconti… «Ad Atlanta ho frequentat­o le scuole dell’obbligoemi sono laureato all’Università di Economia e Commercio. Do-

po la laurea, ho scelto di fare l’insegnante al liceo, anche per non andare a combattere la guerra in Vietnam. E sempre lì ho mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo e della television­e». Cosa faceva? «Gli spot per un’emittente privata, quella che poi sarebbe diventata la Cnn. Con la mia voce, che già allora era molto particolar­e, facevo quelle che oggi sono le televendit­e. Eromolto bravo e guadagnavo bene, anche perché la gavetta l’avevo fatta per strada, vendendo “porta a porta” le encicloped­ie, ma anche prodotti di bellezza e soprattutt­o parrucche».

«L’UNICA PECCA DELLA GIURIA? MARIOTTO QUANDO VOTA SI FA ATTENDERE: GLI PIACE ESSERE INQUADRATO»

Vendeva parrucche? «Sì, in quegli anni in America andavanomo­lto di moda. Ma le dirò di più. Inquelperi­odo adAtalanta c’era la segregazio­ne razziale e la gente di colore

non aveva vita facile: non frequentav­a gli stessi locali dei bianchi e sul bus si poteva sedere soltanto nei posti in fondo. La città era divisa e la comunità che ci viveva anche, ma per me non era così: ero uno dei pochi bianchi a vendere anche alla gente di colore le mie encicloped­ie e le parrucche. Di tutti i tipi, nere, ricce, lisce e persino bionde». Sembra il racconto di un film… «Anch’iomi sorprendo per tutto quello che ho fatto nella vita. Mi è capitato di tutto, per raccontarl­o forse dovrei scrivere un libro. Il segreto è che vivo ogni esperienza con passione anche perché non mi spaventa nulla». È vero che lei è anche un bravo ballerino? «Sì, da 19 anni ballo il tango argentino, è la mia grande passione. Ma non sono un profession­ista». Ha mai pensato di partecipar­e come concorrent­e a Ballando? «No, non fa per me. Anche se una volta dovevo esibirmi conMilly in un rock’n’roll, ma poi all’ultimo la performanc­e è saltata. Peccato, mi sarebbe piaciuto almeno per una volta calpestare la pista dello show per cui lavoro». Può sempre chiederlo alla Carlucci. «No, non importa. Quello che già faccio per lei è importante e mi basta, anche perché, spenti i riflettori, torno sempre al mio lavoro principale. Ho un centro di produzione dedicato al suono, il Foxy John Production, con il quale realizzo pubblicità, jingles, documentar­i, audiolibri e programmi radio personaliz­zati. Un’attività che mi piace e che condivido conmia moglie Patrizia e nostro figlioBria­n. Anche se Ballando è la mia seconda famiglia». Quest’anno chi è il suo concorrent­e preferito? «Mi piacciono Gessica Notaro e Cesare Bocci, sono davvero molto bravi. Subito dopo vedo Francisco Porcella e Giaro Giarratana». Cosa pensa di Giovanni Ciacci che balla in coppia con Raimondo Todaro?

«Su questo argomento sono pienamente d’accordo con il giudice Ivan Zazzaroni. Per ballo di coppia anch’io intendounu­omo e unadonna. Quello che fa Ciacci è ben altra cosa, anche se devo ammettere che è bravo, studia e impara i passi. Prima di lui, nell’edizione del 2016 c’era in gara Platinette, però nel suo caso i ruoli erano ben chiari e definiti, perché lui faceva la donna». Anche per lei è un fatto di estetica e di stile? «Certo. Per esempio nel tango argenti- no comanda l’uomo e la donna segue. Anche se poi nella vita, come spesso avviene, magari è il contrario e a comandare è la donna». Cosa pensa dei giudici? «Milly è riuscita a creare una giuria perfetta, perché ognuno ha il suo ruolo. Ivan Zazzaroni è severo, ma molto bravo a motivare le sue decisioni. Fabio Canino è intelligen­te e i suoi voti lo dimostrano. Carolyn Smith è la presidente di giuria e l’unica vera esperta di ballo. Selvaggia Lucarelli, l’ultima arrivata, mi piacemolto e per quel suo carattere deciso mi ricorda Vittorio Sgarbi. E poi c’è Guillermo Mariotto, che ama farsi riprendere dalle telecamere». Cosa intende dire? «Che gli piace essere inquadrato il più possibile altrimenti non si spieghereb­be perché ogni volta bisogna attendere così tanto prima che trovi la paletta con il voto da esibire per pronunciar­si. Basterebbe tenerle in ordine come fanno gli altri giudici, ma poi forse la telecamera lo riprendere­bbe per meno tempo. Capisco la voglia di farsi vedere, ma se il tuo lavoro è quello di votare, fallo e basta». Quindi che voto diamo a questi giudici? «A tutti un bel dieeeeeeee­eci! ».

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Tra i famosi dietro le quinte
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«Milly & C sono la mia seconda famiglia» Foxy John, all’anagrafe Giovanni Villa, 74, da 13 anni inconfondi­bile voce dall’accento americano di Ballando. Nel tondo, con la conduttric­e del programma Milly Carlucci, 63. «Ballando è la mia seconda...
 ??  ?? Come Mike “straniero” in patria
Come Mike “straniero” in patria
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