Diete da Oscar
Le follie delle star per un ruolo
Due milkshake - dei calorici frappè - come colazione. E un piatto di mac& cheese - pasta con formaggio cotta al forno - ogni notte, alle due in punto. Da aggiungere al cibo mangiato a pranzo e a cena. Colpadi attacchi di fame dovuti a un’eventuale gravidanza? O magari una forte delusione d’amore da tamponare ingozzandosi in ogni momento? Niente di tutto ciò. Quella che avete appena letto è stata, per diverse settimane, la dieta cheCharlize Theron ha seguito per mettere su ben 25 chili per il suo ruolo di Marlo, una madre di tre figli, nel film Tully, nei cinema italiani dal 28 giugno. La bellissima attrice non è nuova a questo genere di sforzi richiesti per entrare completamente nella parte da interpretare. L’aveva già fatto nel 2003 quando, nutrendosi di ciambelle e patatine chips, aveva guadagnato 15 chili e le forme sfatte della serial killer Aileen Wuornos per Monster, che l’anno seguente le valsero unOscar comemigliore attrice protagonista.
RIDOTTI ALLA FAME PER CONTRATTO
Sottoporsi a una dieta estrema per ingrassare o perderemolti chili è una delle chiavi vincenti delle star più ambiziose che vogliono puntare a un premio. Vedremo se il ruolo di questa madre sull’orlo di una crisi di nervi permetterà alla Theron di ottenere una nomination ai prossimi Academy Awards. Intanto, negli anni, abbiamo assistito a diverse trasformazioni “da Oscar”. Tom Hanks, per
interpretare il naufrago Chuck Noland in Cast Away, si è privato del cibo per più di quattro mesi, mangiando solo verdura e pochissimi carboidrati e sottoponendosi a due ore al giorno di allenamento intensivo, sei giorni su sette. Obiettivo raggiunto per il film diretto da Robert Zemeckis: meno 20 chili. Ma il suo corpo non ha reagito bene ai repentini sbalzi di peso: ora soffre di diabete di tipo 2. Quella è stata infatti la seconda volta in cui si privava di cibo per aderire al personaggio scelto. L’aveva già sperimentato per interpretare il malato di Aids Andrew Beckett in Philadelphia, ruolo che gli valse la prima statuetta dorata della sua carriera. Matthew McConaughey ha fatto più o meno lo stesso per perdere 22 chili e interpretare in Dallas Buyers Club l’emaciato Ron Woodroof. Per tre mesi, nel piatto McConaughey ha alternato solo due chiare d’uovo a un po’ di pollo e del budino di tapioca. «Sembravo un uccellino affamato che apriva il becco implorando di ricevere
del cibo e che scopriva che lamamma non l’avrebbe nutrito», ha sintetizzato. Così è riuscito a dare corpo e volto a Ron, malato di Aids cui era stata preventivata una speranza di vita di un mese, ma che grazie a una sua battaglia sopravvisse per altri sette anni. Ottimo successo di critica. E Oscar per McConaughey.
«COME UN BAMBINO TRA LE CARAMELLE»
Torniamo a Charlize Theron. Questa sua più recente trasformazione per Tully è stata più difficile di quanto immaginasse. «Le prime tre settimane ti senti come un bambino in un negozio di caramelle, poi subentra l’abitudine e capisci che è solo lavoro e ripeti il gesto di mangiare in automatico». Era così cambiata che i suoi due figli adottivi, Jackson e August, un maschietto e una femminuccia di 6 e 2 anni, pensavano che lamamma avesse inpancia il terzo fratellino. Invece lei dovevamantenere il segreto per proteggere gli accordi con la produzione del film. «Mi sono trovata faccia a faccia anche con la depressione. E ho impiegato un anno e mezzo per tornare com’ero prima!», ha poi svelato la bionda Theron. «Girare questo film non è stato per nien-
te facile», ha detto. Dopo Monster, invece, il ritorno alla normalità era stato più veloce: «Lì avevo 27 anni. Un’età in cui basta poco tempo e meno sforzo fisico per perdere chili». Oltre a lei, diversi attori rifiutano l’utilizzo di protesi e costumi particolari permostrarsi in sovrappeso. Come non pensare a Renée Zellweger e alla sua zitella in Bridget Jones: anche se non ha mai ottenuto l’ambita statuetta, per i primi due capitoli della saga ha preso ogni volta tra i 12 e i 14 chili. Per il debutto si rimpinzò a suon di pizza e cibo da fast food, per la seconda scelse soprattutto pasta e pane, con fette arricchite di burro e formaggio spalmabile. E per un po’ evitò le corse mattutine a Hyde Park, come era solita fare. «Alla fine, ero nauseata dall’overdose di cibo», ha ammesso. Ad Anne Hathaway non sono bastati la sua intensa interpretazione in Rachel sta per sposarsi o l’aver dato alla stagista de Il diavolo veste Prada una vena ironica perportarsi a casa un Oscar. Il premio l’ha ottenuto solo dimagrendo di circa 12 chili per I Miserabili, con l’intento di dare carne (poca) e ossa (tante) alla disperata Fantine, operaia e prostituta. Una collega di set ha spifferato che si nutriva solo di poche foglie di insalata. Lei ha cercato di non svelare la sua rigida dieta, ma ha ammesso che ha seguito un iniziale percorso di purificazione alimentare e poi, nelle due settimane cruciali di riprese, ha mangiato solo due sottili gallette di avena. «L’idea era quella di assomigliare alla morte. È stata una pazzia, un momento di distacco dalla realtà, ma era proprio quello che per me rappresentava Fantine».
MALATTIE IN AGGUATO
Disgustosa è stata l’alimentazione seguitanel 2008da Jared Leto per interpretare Mark David Chapman, l’assassino di JohnLennon, nel filmChapter 27. Artista poliedrico (è attore, modello e leader della band Thirty Seconds to Mars), per ingrassare di quasi 30 chili Leto ha ingurgitato beveroni di gelato al cioccolato sciolto al microonde e amalgamato con olio d’oliva e salsa di soia. Mettendo a rischio la sua salute: quel follemix gli ha provocato la gotta, un’infiammazione delle articolazioni. E non gli ha assicurato il premio. «Una mela al giorno leva il medico di torno», suggerisce il popolare detto. Per Christian Bale deve essere valso il contrario, dato che nel 2004, per ridursi a uno scheletro per L’uomo senza sonno, ha mangiato solo una mela al giorno e una misera scatoletta di tonno. Almeno si è portato a casa un Oscar come miglior attore protagonista. E poi ci ha preso gusto, è il caso di dirlo, virando verso le più caloriche pizza e gelato (assieme a molta palestra) per il ruolo principale in Batman Begins. Perché a Hollywood il successo arriva anche salendo sulla bilancia.