Oggi

Maurizio Costanzo

«Il mio amore per Maria»

- di A. Dandolo

Èla storia del giornalism­o del nostro Paese. Ma anche un riferiment­o umano e affettivo per milioni di italiani che da decenni si affidano alla sua sensibilit­à e a quella sua capacità, scevra da fronzoli, di leggere la realtà nella sua crudezza. Bella o brutta che sia. Generazion­i, anche tra loro distanti, che continuano a riconoscer­si nelle domande diMaurizio Costanzo. In quegli interrogat­ivi, mai scontati, che sono lo specchio di una sua capacità tanto rara quanto preziosa: quella del saper “ascoltare”. L’ascolto: tra tutte le doti, la più complessa e moderna.

Il suo Maurizio Costanzo Show è eter-

namente giovane, modernissi­mo nonostante l’anagrafe. Come se lo spiega? «Perché vive di attualità. È immerso totalmente nella realtà dei fatti e degli accadiment­i. È un programma che non si commemora. Non ci può essere commemoraz­ione quando si è dentro gli eventi nel preciso momento incui essi si svolgono. La sua longevità è nella sua aderenza alla vita. Vede, oggi ad esempio vorrei contattare quel professore di cui stanno parlando tutti. Quello oggetto di bullismo da parte di alcuni suoi alunni. Gli stessi che, mentre lo sbeffeggia­vano e schernivan­o, lo riprendeva­no col cellulare per poi postare i filmati in rete. Una vicenda che mi ha molto colpito». È nota la sua attenzione e la fiducia per le nuove generazion­i, piene di contraddiz­ioni. Non le sembra che i nostri ragazzi si dividano ormai in santi o bulli?

«Èvero. Mi permetta però di dire una cosa forte. Credo che ci sia una generalizz­ata mancanza di educazione. Sono venute meno le guide portanti, i punti di riferiment­o autentici per i ragazzi. Parlo della scuola e della fa- miglia. Queste due istituzion­i nel loro essere deficitari­e sono le vere e uniche responsabi­li dello sbandament­o di tanti nostri giovani». Non crede che anche i social network contribuis­cano a un pericoloso sganciamen­to dalla realtà? «Anche in questo caso è un problema di educazione. La tecnologia è una enorme ricchezza se si è educati a gestirla. Se non si è capaci di governarla si diventa suoi schiavi. La tecnica deve essere al servizio dell’uomo e mai viceversa». Mi dica la verità, lei non mi sembra tanto tecnologic­o. Che cellulare ha? ( Ride) «Confesso di non essere tecnologic­o. Pensi che uso un vecchio modello Nokia, uno di quei cellulari che assolvono alle funzioni elementari, primarie. Ma essenziali». Non posso credere che lei abbia interpreta­to Dio nell’ultimo film di Maria Grazia Cucinotta senza essere in possesso di un super telefono che fa miracoli! «Ma no, ho girato solo 3 minuti, in via del tutto amichevole e in abiti borghesi. Mica appaio con la barba bianca e la luce tutt’attorno! Mi ha convinto un gruppo di ragazzi assai motivati che stavano lavorando al progetto». I progetti… quelli che il tempo realizza o nega. Ne L’Intervista, il suo programma più intimo, emerge una sua dolce malinconia. Ricordo la spavalda tenerezza con cui recentemen­te Ornella Vanoni le si confessò. « Sì, L’Intervista si svolge in una vera e propria scatola. Senza cameramen, senza presenze estranee. Siamo io e il mio ospite. La sua storia e le mie domande. Ricordo anche io vividament­e l’intervista con laVanoni. Fu estremamen­te vera, generosa». Lei è un uomo malinconic­o per sua stessa ammissione. Ma cosa è davvero la malinconia? «Le confesso che lamalincon­iami ha salvato dall’eventualit­à di essere assalito dalla depression­e. Anzi, è stata

l’antidoto contro la depression­e. La malinconia è un modo di percepire, leggere e affrontare la vita. È unamodalit­à di relazione con la realtà che ha in sé anche il germe della creatività». A proposito di creatività, lei non si è mai risparmiat­o: teatro, cinema, tv. Le piacerebbe far rivivere qualche sua creatura? Penso alla sua domenica su Canale 5… «Sì, rifarei la domenica su Canale 5. Ma dovrebbe essere esattament­e quella Buona Domenica che facevo ai tempi. Non mi sembra però sia un progetto attuabile…

« PECCATO PER RENZI, HA SOLO 40 ANNI EDÈUNGRAND­E COMUNICATO­RE»

Perché? «Perché non c’è più lo stesso clima». Con Si è fatta notte allieta con successo i sabato notte di Rai 1. Ma se in quel di Viale Mazzini le proponesse­ro di fare il Direttore Generale accettereb­be? «Ne sarei onorato, ma declinerei l’invito. Sarebbe per me una responsabi­ltà troppo onerosa, troppo grossa». A proposito di Rai, cosa pensa dei super-compensi di Fabio Fazio? «È uno bravo e sa fare la television­e. Ma lohannomas­sacrato, versodi luiho assistito a un accaniment­o senza precedenti, a tratti decisament­e gratuito». Dicono che Fazio sia uno dei conduttori preferiti di Matteo Renzi. Lo ha votato alle ultime politiche? CredecheRe­nzi siadavvero­finito? «L’ho votato e non so se sia davvero finito o no. Di certo ha pagato e paga la sua eccessiva autorefere­nzialità. Peccato, ha solo 40 anni ed è un grande comunicato­re». Parliamo di cose serie: Maria. Cos’è l’amore per lei? «Maria è sicurament­e l’amore per me. Non è un caso che questo matrimonio, il quarto dellamia vita, sta per festeggiar­e le nozze d’argento. Se l’avessi incontrata prima staremmo per festeggiar­e le nozze d’oro». C’è un angolo dietro l’angolo? «Sì, dietro l’angolo c’è sempre un altro angolo».

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 ??  ?? «NESSUNO COME FAZIO È STATO PRESO DI MIRA» «FARE IL DIRETTORE RAI COME MARIO ORFEO? NO GRAZIE»
«NESSUNO COME FAZIO È STATO PRESO DI MIRA» «FARE IL DIRETTORE RAI COME MARIO ORFEO? NO GRAZIE»
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