Oggi

Eleonora Pedron

«Ho dovuto essere una mamma marines »

- di Sabina Donadio

Ci sono donne che nascono belle. Altre che lo diventano. Poi ci sono le donne belle che la vita rende magnifiche col passare del tempo. Certamente il merito va alla genetica, ma molto lo fa l’anima quando trova il giusto equilibrio fra le ferite e le gioie, grazie a una buona dose di consapevol­ezza guadagnata sul campo. E questo è il caso di Eleonora Pedron, Miss Italia nel 2002 e oggi mamma a tutto tondo, ex compagna del campione di motociclis­mo Max Biaggi. «Sto vivendo un belmomento, sono in pace con me stessa e ilmondo. Mi godo i miei figli a tempo pieno, riuscendo a mantenere spazi per fare quello che mi piace». Ma che fa tutto il giorno? I suoi figli non sono tanto piccoli. «Scrivo, disegno scarpe, gioielli e mi alleno. E poi vita da mamma». Va in palestra, come ogni cele

brity che si rispetti, per mantenersi in forma. «Ilmio è un allenament­omilitare, piuttosto faticoso, più vicino alla disciplina che al fitness. Lo faccio all’aria aperta,

davanti al mare, solo quando piove mi fermo. Poi corro a casa e mi metto a scrivere per il giornale del Principato emi accorgo che la strada da cronista è lunga: devo imparare ancora un sacco di cose. Scrivo in francesema nonsono bilingue ancora». Ai suoi figli in che lingua parla? «Rigorosame­nte in italiano, e continuo a sognare in italiano» Che mamma è? «Italiana. Sono come è stata mia madre conme: apprensiva quel tanto che basta. Adoro giocare con loro. Passare il tempo assieme ai miei bambini mi fa stare bene, li seguo nei loro interessi. Però cerco di essere anche severa, non sempre viene loro naturale essere ordinati per esempio e mi impongo, a quel punto. Voglio che rispettino le regole e ogni tanto mi tocca alzare anche la voce». Questo di solito lo fa il papà. «Max è sempre statomolto impegnato, io sono stata bene o male, mio malgrado, il loro punto di riferiment­o più importante solo perché maggiormen­te presente. I bambini si sono abituati all’assenza del padre e forse questo li ha anche agevolati nella nostra separazion­e proprio perché non vivevano la

classica famiglia tradiziona­le dove il papà è quello che alza la voce quando serve e la sera c’è sempre. Detto questo, i bimbi hanno un papà che fa il suo dovere nel miglior modo possibile». Mi sta dicendo che non hanno sofferto quando vi siete lasciati? «Questo no, ovviamente. Ma io e Max siamo stati molto attenti e cerchiamo di non fare errori che possano tradursi in dispiacere per loro. Non è stato semplice per me decidere di mettere la parola fine a un rapporto in cui avevo creduto tanto, perché io vengo da una famiglia molto religiosa: ho capito che nella vita la serenità è tutto e non potevamo che fare ciò che abbiamo fatto quando abbiamo deciso di separare le nostre strade». Ma serenità che vuol dire? «Vuol dire che se i genitori sono sereni, anche i bimbi lo sono. Io voglio un bene profondiss­imo al papà deimiei figli e questa è la premessa che ci consente di costruire la quotidiani­tà in questi termini». Essere la compagna di un campione che per la sua passione mette a rischio la propria vita, non è stata comunque cosa da poco. «Esatto. Quando Max ha avuto l’incidente nel giugno scorso, pur non stando più insieme ho vissuto uno dei momenti più duri dellamia vita: avevo paura che i miei bambini potessero vivere quello che ho vissuto io con mio padre. La vita è imprevedib­ile ed è doveroso da parte nostra far godere ai nostri figli tutto l’amore che abbiamo per loro. I figli sono il sogno più bello che viviamo, bisogna dare loro attenzioni e prendersen­e cura, non è giusto dare per scontato nulla». Per i padri è sempre più complicato capirlo. «Esistono persone più predispost­e e altre che lo sono meno. Non è questione di ruoli. Max è predispost­o all’affettivit­à a modo suo: io da mamma cerco di esserci sempre perché per me loro sono la cosa più importante». Dicono che lei sia di nuovo innamorata… «Sono innamorata dei miei bimbi. Sono diventata troppo esigente, ho un mio equilibrio che mi fa stare bene: per adesso va bene così. E non mi sento affatto sola!».

 ??  ??
 ??  ?? «Ci vogliamo bene i nostri figlilo sentono»
«Ci vogliamo bene i nostri figlilo sentono»
 ??  ?? A destra, Nicolò Devitiis, 27, inviato delle Iene.
A destra, Nicolò Devitiis, 27, inviato delle Iene.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy