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LA FINE DELLA BIAGINI
Caro direttore, mi ha rattristato molto la vita e la misera fine di Isabella Biagini. Si sapeva da tempo che stava male ed era in miseria, ma la cosa chemi ha indignato è il fatto che fra tutti i colleghi attori e gente dello spettacolo, del cinema e della televisione che conoscevano le condizioni e le disgrazie di questa povera donna, gente che guadagna milioni o centinaia di migliaia di euro l’anno, ecco mi dispiace che non si siano riuniti una decina per offrire ciascuno di loro 100 euro al mese da regalare alla povera Biagini e farle fare una vita e una fine più dignitosa. Elio, Taormina
Caro Elio, credo che non dovremmo generalizzare: noi non sappiamo quanti e quali di questi personaggi devolvano parte dei loro guadagni in opere di bene. So che molti lo fanno. Ma il caso della Biagini non è isolato. C’è per esempio la vicenda di Nino Castelnuovo, malato e con problemi economici, invalido al 100 per cento e alla cui famiglia non è stato riconosciuto l’assegno di accompagnamento. E purtroppo anche fuori dal mondo dello spettacolo ci sono migliaia di casi simili.
GIOVANI E ANZIANI
Caro direttore, fra circa 27 anni a ogni giovane al lavoro corrisponderà un anziano in pensione. Il rapporto sarà uno stipendio contro una rendita. Penso allora quanto sarebbe bello se a ogni giovane venisse “abbinato” un anziano della propria città. Per estrazione a sorte. Ne diverrebbe tutor virtuale, ma senza obblighi. Sarebbe utile, per il giovane, farne la conoscenza, avvalersi dei suoi consigli (che ora vengono addirittura disprezzati), conoscere come abbia fatto a raggiungere la pensione, impararne le tecniche di resilienza agli ostacoli e ai dispiaceri della vita, utilizzarne le esperienze, assorbir- ne i valori, scansarne gli errori. A molti anziani ridarebbe vitalità e motivazioni... Marco BIffani, Roma
Caro Marco, bello ma leggermente fantascientifico, non crede? In realtà, per la trasmissione dei valori basterebbe rivalutare il ruolo delle famiglie. Quanto alle pensioni, mi lasci dire una cosa: cominciamo con l’intaccare quelle cosiddette d’oro, quelle degli ex parlamentari e quelle “baby” di chi percepisce da decenni molto più di quanto ha versato. Ci avvicineremmo al concetto di giustizia sociale.
FIDUCIA TRADITA
Caro direttore, mia madre, 95 anni, da sette mesi era assistita da una badante romena, fornitaci da una Cooperativa per assistenza anziani. Eravamo contenti, tanto che si era instaurato un rapporto di fiducia reciproco. A marzo abbiamo deciso di assumere un’altra badante che le potesse dedicare maggior tempo. Quali sono state le conseguenze della fine di questo rapporto di lavoro? Ci siamo, purtroppo, accorti che la badante romena ci ha “alleggeriti” di tanti oggetti in oro, per un valore di circa 8 mila euro! Il furto è stato scoperto casualmente e tutti gli indizi hanno portato a lei. Mi chiedo se non sarebbe il caso di formulare provvedimenti più severi per le badanti che operano nelle case dei nostri anziani. Lucia
Cara Lucia, le sanzioni esistono già. Ma se avete solo indizi, e non prove concrete, mi sa che la badante l’ha fatta franca. Un consiglio: installate delle telecamere in casa.
SALVATE I MAESTRI
Caro direttore, sono sconvolta dalla decisione del Consiglio di Stato di estromettere dalle graduatorie lemaestre e i maestri che non hanno la laurea. Quando ho preso il diploma magistrale ero felice, perché sognavo di insegnare ai bambini delle elementari. Ora mi vogliono buttare via come una scarpa vecchia... Loredana M.
Cara Loredana, in questo Paese moriremo di burocrazia, codicilli e disumanità. In attesa del nuovo governo (se sarà, quando sarà) sarebbe bene che quello in carica per gli affari correnti, il governo Gentiloni, facesse qualcosa per sanare questo scandalo.
UNA CAMICIA PERFETTA
Caro direttore, sono figlia di un industriale che aveva una camiceria “fine”. Dopo il vostro articolo su Elisa Isoardi che stira la camicia, per cortesia una piccola precisazione per un risultato perfetto: le maniche e i polsini non devono avere pieghe. Rita Paola Montin
Cara Rita, precisazione fondamentale. Ma mi resta un dubbio: capisco i polsini, ma come si fa a non stirare le maniche? Comunque mi fermo qui, arriva il bel tempo, è l’ora delle t-shirt.