Oggi

PER AIUTARE LE VITTIME INIZIAMO AD ASCOLTARLE

- Cara Elena,

Cara Michelle, ho letto che è stato condannato l’ uo-mo che ha stupratola dottoressa della guardia medica di Trecastagn­i, nel catanese. Ancora oggi, leicontinu­a adire di esse restatala sciata sola ad affrontare la terribile vicenda, ad esempio dai colleghi. Secondo te, quali passi possiamo fare, a livello di istituzion­i e anche personale, per non fare sentire solo una vittima di violenza? Elena l’isolamento delle vittime di violenza è un tema scottante. Purtroppo i tempi della giustizia sono lenti; purtroppo è accaduto che le denunce delle donne fossero sottovalut­ate o fraintese; purtroppo i medici del pronto soccorso non ricevono una preparazio­ne specifica per aiutare. Manca insomma una regolament­azione (Doppia Difesa si sta battendo, per esempio, perché ci sia una corsia "preferenzi­ale" per le donne che arrivano in pronto soccorso) e finora si è andati avanti contando sulle capacità dei singoli.

Per le donne èmolto difficile trovare il coraggiodi denunciare:

hanno paura di vendette, si vergognano, temono di non essere credute o di essere criticate; tante sono addirittur­a convinte di esserseli meritati, gli schiaffio i pugni (per tacere di violenze peggiori, anche psicologic­he). Ecco perché è fondamenta­le che, quando finalmente riescono a parlare, trovino ascolto e aiuto. Le istituzion­i dovrebbero organizzar­e corsi di formazione, per sensibiliz­zare Carabinier­i, Polizia emedici su questi casi specifici. A livello individual­e, penso che bisognereb­be innanzitut­to ascoltare, senza giudicare, tentando di capire e di offrire

vicinanza.

La violenza è un tema che ci riguarda tutti

e se un’amica ci confida che il suo compagno la maltratta dovremmo cercare di farle capire che non deve accettarlo: purtroppo ci sono ancora donne convinte di dover "obbedire", o che una gelosia asfissiant­e sia una dimostrazi­one d’amore.

E nessuno dovrebbema­i criticare una donna per aver denunciato, magari accusandol­a di aver esagerato o frainteso:

lamancanza di solidariet­à (e di rispetto) può essere deleteria tanto quanto la violenza. Lamia sensazione, però, è che si stia diffondend­o una consapevol­ezza sempremagg­iore, da parte sia delle vittime sia dell’opinione pubblica, e dunque spero che questo aiuti a cambiare la situazione.

Michelle Hunziker

LA MANCANZA DI SOLIDARIET­À PUÒ ESSERE DELETERIA TANTO QUANTO LA VIOLENZA

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 ??  ?? Sopra, Serafina Strano, 52. A lato, Alfio Cardillo, 27, condannato a otto anni per averla stuprata.
Sopra, Serafina Strano, 52. A lato, Alfio Cardillo, 27, condannato a otto anni per averla stuprata.

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