Occhiali da sole Quali sono le lenti più adatte
GLI OCCHIALI SCURI DA BANCARELLA FAVORISCONO LA DILATAZIONE DELLA PUPILLA, RENDENDO LA RETINA ANCORA PIÙ ESPOSTA. ED ECCO GLI ALTRI ACCORGIMENTI...
Grandi da diva o sottili e geometrici? Tendiamo a considerare gli occhiali da sole soprattutto un accessorio di stile, di cui possiamo fare a meno: la prova è che solo il 21% degli italiani li indossa sempre quando si espone al sole. Mentre, allo stesso tempo, non lesina in cremaprotettiva. «Ma lestesseradiazioniultravioletteche possono danneggiare la pelle possono causaregravi problemiagliocchi», spiega l’oculista Pasquale Troiano, direttore della DivisionediOculistica dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba e consigliere della Società oftalmologica italiana. Di più: «Poiché l’occhioèunsistemadi lenti trasparenti e focalizzanti, sulla retina arriva unaquantità tra 10 e 100volte
quella che arriva sulla pelle », precisa l’oftalmologoLucioBuratto, intervenendo a un evento Zeiss. Ecco quello che bisogna sapere (e fare) per proteggersi bene, fin dall’infanzia.
SIGLE DI GARANZIA
Il 50%-80% delle radiazioni della nostra vita lo assorbiamo nei primi
20 anni. Questo perché il cristallino è in formazione fino ai 12 anni, quindi totalmente permeabile ai raggi nocivi che possono raggiungere la retina indisturbati: con l’età si riduce la trasparenza ma anche la vulnerabilità. Fondamentale allora scegliere buoni occhiali da sole soprattutto per i bimbi, oltre a evitare di esporli nelle ore più calde della giornata: il 60% degli Uva vieneemessotrale10ele14e tantopiù il sole è alto, tanto più hanno energia. Ancora: le superfici riflettenti (acqua, neve, sabbia) ne potenziano l’effetto, per questo è buona norma associare agli occhiali un cappellino.
La Commissione internazionale sulla Protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) ha fissato gli
standard di protezione, accolti dall’Organizzazione mondiale della sanità per le lenti da sole. 400nmè la lunghezza d’ondamassima degli
Uva, quella componente della radiazione ultravioletta in grado di passare l’atmosfera, superare il cristallino e raggiungere la retina.
Questo è il valore che bisogna trovare sugli occhiali, controllando che abbiano il marchio CE. Da verificare anche la categoria di filtro solare, che va dallo 0 del meno schermante al 4 del più schermante. ● Attenzione alle lenti scure comprate
sulle bancarelle: proteggono dal riflesso fastidioso come quelle di qualità, non dalla radiazione tossica. Così favoriscono la dilatazione della pupilla, rendendo l’occhio più vulnerabile che se fosse “nudo”.
A CIASCUNO IL SUO OCCHIALE
● Chi hagli occhi chiari lipreferirà più scuri, filtranti al 60-70%. Chi deve affrontare situazioni estreme, comealta montagna o mare aperto, può scegliere quelli po- larizzati (riducono il riverbero) o specchiati (riflettono la radiazione). Chi ha esigenze di praticità sceglie lenti fotocromatiche, che pure hanno limiti nella capacitàdi assorbimento(per esempio, in macchina non cambiano colore a causa dei vetri). ● I soggetti più fragili: bambiniaparte, devono stare molto attenti gli operati di
cataratta: l’asportazione del cristallino naturale opacizzato e la sostituzione con un cristallino artificiale trasparente rende la loro retina molto vulnerabile alla luce, quella del sole ma anche la luce blu (quella degli schermi di tv e smartphone). Al sole soffrono particolarmente gli allergici e chi soffre di sindrome dell’occhio secco. Vento e mare asciugano: lacrime artificiali lubrificanti all’acido ialuronico sono fondamentali.
● Gli occhiali da sole non proteggono solo l’occhiomatutta la
zona perioculare, lepalpebreela congiuntiva (la sottilemembrana mucosa che ricopre la superficie anteriore del bulbo oculare), evitando eritemi e congiuntivite.