MammaDoria, sola e fiera: così ha incantato gli inglesi
Composta, fiera, l’unica tra gli ospiti che si è commossa davvero. Dopo Meghan, la donna che più ha incantato gli inglesi in questo royal wedding è stata Doria Ragland, la madre della sposa. Sola sul banco vicino all’altare, senza nessuno che le rivolgesse la parola, Doria - treccine afro e brillantino al naso - si guardava attorno come una che è appena stata teletrasportata su Marte. Eppure era proprio lei, la presenza più forte dell’intera St. George’s chapel. Doria Ragland viene da un altro mondo: è californiana, ha cresciuto sua figlia da sola, ha combattuto il razzismo di chi ancora, 35 anni fa, pensava che una nera non dovrebbe sposare un bianco, mai. Doria non sa nulla di inchini e protocollo, ma ha insegnato alla figlia a essere indipendente, a non vergognarsi mai del colore della sua pelle, a dedicare un pensiero a chi ha di meno. È lei che la domenica portava la piccola Meghan dagli homeless di Los Angeles per offrire loro una torta fatta in
casa, lei che l’ha incoraggiata a studiare. Se Meghan è quello che è lo deve a sua madre, una studentessa brillante che a 12 anni
vinse un borsa di studio per la Fairfax School di Hollywood, una scuola d’élite per bianchi
dove i professori la riempivano di medaglie, ma morire che una compagna l’invitasse per una festa
in piscina. Nello sguardo che Doria ha rivolto alla figliamentre recitava i suoi voti nuziali c’era tutto questo e di più: guarda dove sei arrivata amore mio, sono fiera di te. Che è una donna rara, se n’è accorto perfino il principe Carlo. Quando alla fine della cerimonia
lui le ha porto il braccio e lei invece l’ha preso per mano, Carlo ha sorriso e l’ha lasciata
fare, e chissenefrega dell’etichetta. Mentre Thomas Jr., il fratellastro della sposa, a Londra si rimangiava davanti alle telecamere le cattiverie su Meghan descrivendola come una donna incredibile (miracoli di un biglietto intercontinentale prepagato), Doria era la sola rappresentante della famiglia Markle ammessa alle nozze. E anche l’unica che contava.