Èverochelecanzoni sono sempre più tristi?
UNA RICERCA DI CECHE VA DI MODA LA MALINCONIA IN MUSICA. MA LE CLASSIFICHE LO SMENTISCONO...
Perché « scrivo solo canzoni tristi? Perché quando sono felice esco». Che si tratti di Ten co odi La uz i, l’ attribuzione della frase è dibattuta, poco cambia. La scuola genovese aveva capito tutto prima. La conferma scientifica di quell’intuizione arriva dauno studio della UCI (University of California, Irvine). I ricercatori hanno preso circa 500 mila canzoni pubblicate nel RegnoUnitodal 1985 al2015 e le hanno catalogate in base a criteri qualitativi. Hanno scoperto che categorie come felicità e brillantezza delle canzoni sono in calo,
cresce invece la tristezza legata all’espressioni di emozioni negative Vuol dire che stiamo diventando dei musoni con smartphone in tasca e cuffie nelle orecchie? No. I dati sono stati confrontati con quelli delle canzoni che hanno avuto successo, quelle che sono entrate nella top 100 inglese. E ne esce che funzionano sempre di più quelle felici, e ballabili; quelle che vanno bene per un
party. Ladance e il popproduconosemprepiù hit, mentre dagli anni Zero si è visto un calo del rock. C’è quindi un problema di marketing? Si scrivetristemasi ascolta
spensierato. Un dato assolutamente non scientifico, che però conferma lo studio: su Spotify le playlist legate alla parola sad, triste, hanno 1 milione 500mila follower; quelle che appaiono con la ricerca happy, felice, sono 8 milioni e mezzo. Il mio gusto? Per ilmio funerale vorrei StrawberryFieldsForever dei Beatles che catalogherei fra letristi. Incasodi resurrezione, Supersonic degli Oasis che tiene su a colpi di gin and tonic.