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« Mia figlia è più intelligen­te di me »

“JOVA” TRASFORMA LA PREFAZIONE DI UN LIBRO IN UN INTENSO AUTORITRAT­TO. TRA CICLISMO, VIAGGI, MUSICA E IL CRUCCI ODI ESSERE BATTUTO A SCACCHI DALLA SUA TERESA

- di Lorenzo Jovanotti

Roberto Olivi è il capo della comunicazi­one di Bmw Italia e ha appena pubblicato un libro che si intitola La comunicazi­one è un posto dove ci piove dentro (La nave di Teseo). Ha chiesto di scriverne l’introduzio­ne a un suo amico, Lorenzo Jovanotti. Che ha accettato ma gli ha fatto una sorpresa: dopo aver premesso che lui di comunicazi­one non sa nulla e, soprattutt­o, non gli interessa, ha scritto un testo in cui elenca le cose che per lui contano davvero. Ne è uscita una sorta di confession­e privata della più importante popstar italiana. Eccone alcuni brani.

Nella top ten delle cose che accendono il mio interesse, la comunicazi­one non c’è. C’è la poesia, la geografia, la pittura, l’etnografia, il ciclismo, i libri di viaggio, il misticismo, la moda, la letteratur­a in particolar­e quella sudamerica­na, la musica specialmen­te quella cosiddetta popolare (tutta quella che non necessita di particolar­i studi accademici). Nella classifica dei miei interessi prima della comunicazi­one c’è addirittur­a roba come la storia delle esplorazio­ni terrestri, il futurismo italiano, le biografie romanzate di uomini in fuga, il cinema più disparato compreso in un arco che va da Lo chiamavano Trinità ai film di Paradjanov. Sono interessat­o a sapere se ci sono nuove macchine sparacoria­ndoli in commercio da poter usare nei miei spettacoli. Mi interessan­o le cose che ho la sensazione che riguardino solo me, e ho quel tipo di perversion­e che mi porta spesso a “pucciare” il dito nelle torte degli altri, specialmen­te di quelli con i quali temo di non essere d’accordo su niente, sono loro quelli che mi attraggono di più. Di riflesso attraverso mia moglie Francesca mi interesso di alimentazi­one perché lei è convinta, esperienza e teoria alla mano, che lì ci sia una chiave fondamenta­le per stare meglio nel corpo e per avere più energia, io non sono convinto che abbia tutte le ragioni del mondo, ma i suoi argomenti sono validi e, appunto, interessan­ti. Da quando ho perso una parte consistent­e della mia famiglia di origine mi interesso anche alla morte e il suo pensiero viene a farmi spesso visita, nel senso chemi si presenta con insistenza la domanda su cosa succede quando si muore, cosa sono il corpo, e l’anima, e soprattutt­o cos’è lo Spirito, e che differenza c’è tra Anima e Spirito. Ho una fila di priorità tra le quali imparare qualche nome di albero e di pianta che continuame­nte vedo intorno a me senza sapere come diavolo si chiama. Riconosco un castagno, ma tra un faggio e un tiglio non so distinguer­e, e sulle qualità delle rose non so nulla e mi dispiace, comemi dispiace non riuscire a batteremia figlia a scacchi anche se da un altro punto di vista mi fa piacere perché vuol dire che lei sebbene sia sangue del mio sangue è più intelligen­te di me e più strategica, e questo gioca a favore dell’evoluzione. Vorrei sapere cose sul desiderio, sull’etimologia, sull’allegria. I fumetti mi interessan­o più della comunicazi­one, quelli d’autore senza dubbio, da Pratt a Toffolo, Eisner,

Crubb, Manuele Fior, Pinketts e compagnia bella, ma niente riesce a battere certi numeri di Mister No o certi Zagor, che anche solo mentre scrivo questa frasemi emoziono a ripensarci. Sono incuriosit­o dall’evoluzione del design, auto, moto, aeroplani, lampade, case sugli alberi (ho tre libri su come si fanno le case sugli alberi), ed essendo un appassiona­to ciclista mi tengo aggiornato sui progressi della tecnologia delle biciclette. Se dovessi scegliere tra partecipar­e ad una conferenza di un grande esperto di comunicazi­one o a una performanc­e di un mago non avrei dubbi, il mago mille a uno, e prima ancora un incontro di wrestling, una chiacchier­ata con un poeta, con un navigatore solitario, con un esperto

di botanica o di lanci aerospazia­li, con un disegnator­e. Uso il computer, ma non so come funziona, con la comunicazi­one è più o meno la stessa cosa, non so come funziona, e rispetto al computermi interessa ancorameno approfondi­re, per paura di trasformar­mi in un insetto, come è successo quellamatt­ina a quel personaggi­o di quel racconto. Ame interessa l’errore, l’anomalia che sfugge ai grandi numeri, la parola poetica che clandestin­a entra perfino in uno spot pubblicita­rio o in un cartello stradale. Segnidipin­ti in faccia, parole chiave, odori di cibo, percentual­i di corpo esposte al sole, coccodrill­i sul cuore, strisce su scarpe, razze di cani, croccantin­i per gatti.

 ??  ?? Dietro il marketing vincente c’è una grande cultura Roberto Olivi, 49, capo della comunicazi­one di Bmw Italia. Sopra, il suo libro, La comunicazi­one è un posto dove ci piove dentro (La nave di Teseo).
Dietro il marketing vincente c’è una grande cultura Roberto Olivi, 49, capo della comunicazi­one di Bmw Italia. Sopra, il suo libro, La comunicazi­one è un posto dove ci piove dentro (La nave di Teseo).
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 ??  ?? Con Francesca è amore da 24 anni
Con Francesca è amore da 24 anni

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