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L’iniezione che previene i tumori

È UTILE DAVVERO IL VACCINO CONTRO IL PAPILLOMAV­IRUS? Silvia L., Milano

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano

Uno degli ambiti più promettent­i della ricerca contro il cancro è lo sviluppo dei vaccini. Non dobbiamo fare confusione. I vaccini si dividono in due categorie: quelli preventivi e quelli terapeutic­i. I primi hanno l’obiettivo di non farci ammalare, i secondi di stimolare il sistema immunitari­o a combattere la malattia quando già presente. Nella lotta ai tumori questi ultimi sono già ampiamente utilizzati e rientrano nella cosiddetta immunotera­pia. I primi, a scopo preventivo, sono i più difficili da mettere a punto. Sino a qualche tempo fa il più famoso era quello contro l’epatite B, malattia che può portare allo sviluppo di tumore al fegato. Ma il vaccino più noto nella prevenzion­e dei tumori a oggi è quello contro l’Hpv, un virus la cui presenza è correlata allo sviluppo dei tumori del collo dell’utero. La scoperta di questo legame è valsa il premio Nobel per lamedicina nel 2008. Un’evidenza che ha portato allo sviluppo di un vaccino. È in commercio già da diversi anni e nelle scorse settimane un imponente studio ne ha confermato la bontà: il vaccino contro il papilloma virus è efficace nel prevenire il tumore della cervice uterina e non è pericoloso per la salute. In Italia il piano vaccinale prevede l’offerta gratuita della vaccinazio­ne a ragazze e ragazzi dodicenni. L’estensione della vaccinazio­ne anche ai giovanimas­chi permette non solo di ridurre la necessità di controlli e di interventi terapeutic­i futuri per rimuovere eventuali lesioni benigne o precancero­se, ma di ridurre il rischio anche per quelle patologie tumorali correlate al virus (per esempio i tumori dell’orofaringe) per le quali non esiste possibilit­à di screening.

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IL VACCINO CONTRO L’HPV
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