Ma è lecito? Ecco cosa dice la legge
Èlecito localizzare i figli tramite smartphone? O addirittura spiare i loro messaggi? Risponde Marisa Maraffino, avvocato a Milano, esperta di minori, diritto dell’informatica e privacy. «Sulla questione ci sono sentenze discordanti», spiega l’esperta, che però a sorpresa “difende” la Marcuzzi. Geolocalizzare il figlio all’estero si può. «Sì, perché finché non ha 18 anni la responsabilità civile è del genitore. Certo, devo fidarmi, ma per legge va salvaguardato anche l’interesse del minore. Se è al college e sono preoccupata, oppure in Italia può finire nei guai perché frequenta
cattive compagnie, secondo l’articolo 51 del Codice Penale posso compiere quello che altrimenti sarebbe considerato un reato. In questo caso vale il diritto del genitore a educare e tutelare la prole». Più piccolo è il figlio, più conta. Ma chi legge i messaggi rischia grosso. «La Cassazione dice che se ho un figlio di 16 anni che va bene a scuola, non dà problemi e vive con me, ha diritto alla riservatezza. Ricevere una copia dei suoi messaggi sul telefonino è reato di cognizione abusiva della corrispondenza, punibile fino a 4 anni ». Un genitore la può passare liscia solo per motivazioni serie: per esempio, se un minore è coinvolto in un giro di droga o è stato querelato per cyberbullismo. «Non è certo lecito il voyeurismo per scoprire se ha un flirt». Dopo i 18 anni, vietato spiare. «Il figlio maggiorenne è soggetto autonomo, risponde sia civilmente che penalmente, non c’è più diritto di protezione del genitore». Ma se il maggiorenne dà il consenso? «Si può controllare la posizione. Ma attenzione, perché poi in un eventuale processo questo consenso va documentato per non incorrere nel reato di trattamento illecito di dati personali o, nei casi, più gravi molestie».