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Daniel McVicar Il Clarke di Beautiful è stato denunciato per maltrattam­enti dalla moglie. Ma i vicini lo difendono

PRIMA IL GRANDE AMORE CON VIRGINIA DE AGOSTINI NATO A NOTTI SUL GHIACCIO, POI LASEPARAZI­ONE E LEDENUNCE. MA I VICINI DI DANIEL MCVICAR LO DIFENDONO

- di Lavinia Capritti

La signora Piera alza gli occhi con aria di sfida, poi guardando da sotto gli occhiali confida a metà voce: «Sa, io mica ci credo alle cattiverie dei giornali». Scuote anche la testa: «Certo, io con il signor Daniel McVicar non ci vado a pranzo, ma lo incrocio tutti i giorni. A volte da solo, a volte con il figlio Pietro. È sempre gentile». La signora Piera è la portinaia del condominio, a Torino, dove abita Daniel McVicar, il Clarke di Beautiful, lo stilista sciupafemm­ine nonché marito della icona Sally Spectra. Sono passati secoli da quando McVicar abitava a Hollywood, in questi anni si è trasferito a Torino, si è sposato con Virginia De Agostini, conosciuta a Notti sul ghiaccio, ha perso un figlio morto inun incidente stradale, ha avuto un figlio con Virginia, si è lasciato con lei nel settembre 2014 ed è finito nei guai. Altro che soap. Eccoli i guai: McVicar è stato rinviato a giudizio (con prima udienza il 29 maggio 2019) per maltrattam­enti nei confronti dell’ex moglie, violazione degli obblighi familiari e lesioni. Edire che ancora nel 2013, McVicar e la giovanissi­ma moglie - lui all’epoca 54 anni, lei 34 - posavano felici sui giornali. Poi, però, la coppia era scom- Sopra, Daniel McVicar e Virginia De Agostini, 39 anni. I due si sono conosciuti a Notti sul ghiaccio nel 2007. Si sono sposati nel 2011; la separazion­e giudiziale nel 2016. parsa all’improvviso dai radar pubblici. McVicar, sempre secondo le accuse depositate in Tribunale, era diventato gelosissim­o, le chiedeva conto dei suoi spostament­i, le controllav­amail e telefono. E dopo la separazion­e le inviava messaggi WhatsApp accusandol­a di non essere stata una buona compagna. «Scrivono che sia diventato violento», fa eco una una vicina. «Sa, io ho avuto un padre così ed ero una bambina infelice per questo motivo. Il figlio Pietro, invece, si vede che è sereno». Cercare conferme o smentite su cosa sia successo realmente rimane un’im- presa. Nel quartiere bohémien San Salvario dove McVicar ha abitato fino a tre anni fa lo ricordano come un tipo riservatis­simo. Riservatis­simo al punto che sembra quasi non volersi difendere.

E GLIALIMENT­I?

Il suo avvocato, GianluigiM­arino, si barrica con aria gentilissi­ma dietro un «No comment». Sicurament­e tra McVicar e la De Agostini è stato un grande amore. Nel giorno dell’udienza di rinvio a giudizio, lo scorso 25 maggio, lui non si è presentato, lei è arrivata in jeans e camicetta. Aveva l’aria sciupata, anche se è sempre bella. E quando ha parlato di Daniel aveva la voce calma ma incrinata come se tratteness­e il pianto. Come se ci tenesse comunque molto a lui. «Non sarei mai voluta arrivare a questo punto», ha detto. «Ma è un anno che non versa più niente per il figlio. Per pagare le spese sono costretta a lavorare tutto il giorno e mi spiace perdermi momenti importanti per il bambino». È questo il secondo infelice capitolo. McVicar non guadagna molto, la sua dichiarazi­one dei redditi è di circa 10 mila euro l’anno, ha una consulenza per una società di assicurazi­one. Al punto che al processo è stato ammesso al gratuito patrocinio.

Virginia, dentista nello studio del padre, si è rifatta una vita, ha un compagno. Il suo avvocato. Tiziana Delfanti, dice: «Noi vorremmo da McVicar anche solo una parte di quanto disposto dal giudiceper il figlio ( 500 euro, ndr). Vorremmo un gesto: ci sono persone che cercano un lavoro qualunque, vanno a vivere in periferia». In effetti, McVicar abita in centroma non in un’abitazione extralusso, in un bilocale di 70 mq in un complesso di196unità (dove, giurano i vicini, non è mai entrata una donna). E veniamo al terzo episodio contestato a McVicar: l’attore avrebbe litigato con l’ex moglie, il 12 aprile 2017, andando sotto casa di lei che stava traslocand­o. Lì avrebbe cercato di sapere dove sarebbe andata a vivere con il figlio in affido condiviso, ne sarebbe nato un litigio e così lui avrebbe cercato di strapparle il bimbo dalle braccia, facendola cadere su una spalla. Virginia ebbe una prognosi di 7 giorni. Su una cosa sola, in questa storia di un amore finito, c’è già una verità. Sull’affetto infinito che hanno verso il figlio Pietro, 6 anni. Virginia ha sempre voluto che il bambino frequentas­se il padre; McVicar è - a detta di tutti - un padre perfetto. «Giocano, lui gli parla inglese, Pietro sorride», chiosa la portinaia. Forse c’è ancora un possibile lieto fine. Per Pietro.

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Si erano detti «sì» nel giugno 2011
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