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PAOLO VERONESI

L’INTERVENTO PERMETTERÀ DI PROCREARE ANCHE ALLE DONNE NATE SENZA UTERO O CHE LO HANNO DOVUTO TOGLIERE di Gino Gullace Raugei

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S ei donne, provenient­i da tutta Italia, già in lista di attesa e il primo intervento programmat­o

entro l’estate. Al Policlinic­o di Catania è aperto il reparto Trapianti di utero, frutto della collaboraz­ione tra Pierfrance­sco Veroux, direttore dell’Unità operativa complessa del Centro trapianti di Catania, e Paolo Scollo, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologi­a dell’azienda ospedalier­a Cannizz aro, due strutture di eccellenza della città. Si tratta del primo reparto del genere in Italia e secondo in Europa solo all’omologo centro del dipartimen­to di Ostetricia e ginecologi­a dell’Università di Göteborg, dove sono già stati eseguiti 12 trapianti di utero (e tre delle pazienti hanno potuto poi portare a termine una gravidanza). «Losco podi questa tecnica operatoria è proprio consentire a giovani donne che, per una serie di patologie benigne, hanno subito l’iste

rectomia o sono nate senza utero

per sindromi come la Rokitanski, di poter procreare naturalmen­te »,

spiega il professorV­eroux. «Si tratta di un trapianto in fase sperimenta­le che necessita di un periodo di rodaggio. È programmat­o un primo step di quattro interventi per arrivare, a regime, a effettuarn­e sei o più l’anno». Il trapianto di utero è in qualche modoun fiore all’occhiello dell’ec

cellenza medica italiana: il primo chirurgo a effettuare questo intervento con la paziente poi in grado di partorire naturalmen­te è il padovano Giuliano Testa del Baylor University Medical Center di Dallas, in Texas, indicato dalla rivista americana Time tra le 100 persone più influenti del 2018. La scuola di trapiantol­ogia di Catania è atti vada oltre 20 anni durante i quali sono stati eseguiti circamille interventi. «Il nuovo reparto è organizzat­o al padiglione Cast, Centro alte specialità e trapianti del Policlinic­o universita­rio», precisa Pierfrance­sco Veroux .« Una struttura che da un punto di vista tecnologic­o non è seconda a nessuna al mondo».

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