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Fenomeno migrantiTu­tti i numeri per capire di Gino Gullace Raugei

IL GOVERNO VUOLE CHIUDERE I PORTI ITALIANI ALLE NAVI DELLE ONGE SOSTIENE CHELA SITUAZIONE SIA INSOSTENIB­ILE. MA È VERO? ECCO I NUMERI CON CUI CIASCUNO PUÒ FARSI LA SUA IDEA

- Di Gino Gullace Raugei

In un clima di roventi polemiche, le parole possono essere benzina sul fuoco; i numeri invece raccontano sempre la fredda e oggettiva verità. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul tema, caldissimo, dell’immigrazio­ne, per farsi ciascuno la sua idea.

15.610le

persone sbarcate in Italia dal 1° gennaio al 18 giugno 2018, di cui 69,7 per cento uomini, 18,2 per cento minori, 12,1 per cento, donne. Negli stessi 169giornid­el2016furo­no 56.291; nel 2017, 68.272. Il 72,27 e il 77,14 per cento più di quest’anno.

23.526

i migranti giunti in Italia nel giugno 2017, mese dimassima affluenza; 2.180, quelli arrivati nei primi 18 giorni di giugno 2018: meno di un decimo rispetto all’anno precedente.

40

la percentual­e di migranti sulle rotte del Mediterran­eo che sbarcano in Italia; il 35 per cento in Grecia; il 25 per cento in Spagna.

19.775

gli individui fermati in mare, nel 2017, in 142 operazioni della Guardia costiera libica.

784

i migranti morti nel Mediterran­eo fino al maggio del 2018; nel 2017, le vittime di naufragi sono state 3.081; 5.096 nel 2016.

10

i porti italiani più interessat­i dagli sbarchi nel 2018. Eccoli: Catania, 2.786 arrivi; Pozzallo (Ragusa), 2.457; Augusta (Siracusa), 2.284; Messina,

2.273; Trapani, 1.509; Lampedusa, 1.057; Palermo, 809; Porto Empedocle (Agrigento), 492; Crotone, 378; Reggio Calabria, 317.

3.460

quelli che al momento dello sbarcononh­anno dichiarato la loro nazionalit­à o le cui generalità sono in corsodi accertamen­to; è ilmaggiorn­umero di chi è sbarcato nel 2018. Hanno dichiarato di essere cittadini tunisini in 2.946. Seguono eritrei (2.507), sudanesi (1.373), nigeriani (1.127), ivoriani (1.001) e ancora: 873 dal Mali, 727 dalla Guinea, 573 dall’Iraq, 527 dal Pakistan, 496 dall’Algeria.

2.171

i minori non accompagna­ti sbarcati nei primi 6 mesi del 2018; nel 2017 furono 15.779; nel 2016, 25.846.

12.722

i migranti ricollocat­i, nel corso del2018, in21Paesid­ell’Unione europea. Di cui: 5.438 in Germania; 1.408 in Svezia; 1.020 in Olanda. La Francia ne ha accettati 640; la Spagna 235; Malta 67. Danimarca, Irlanda, Polonia, RegnoUnito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria: nessuno.

5.144.440

cittadini stranieri residenti in Italia al giugno 2018 ( più 1,89 per cento rispetto al 2017), pari all’ 8,5 per cento della popolazion­e. Di questi, il 50,9 per cento proviene dall’Europa, coi Rumeni prima comunità: 1.190.091, pari al 23,1 per cento del totale. Gli stranieri residenti provenient­i dall’Africa sono il 21,3 per cento, con al primo posto i 416.531 marocchini (l’8,1 per cento); secondi i 119.513 egiziani (2,3 per cento); terzi i 106.069 nigeriani (2,06 per cento).

1.153.835

i cittadini stranieri residenti in Lombardia (22,4 per cento del totale); al secondo posto il Lazio, con 679.474 stranieri residenti (13,2 per cento); terza l’Emilia Romagna con 534.974 (10,4 per cento).

200.000gli

stranieri che, secondo ilMinister­o dell’Interno, sono in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Secondo la fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnic­ità) di Milano, sarebbero in realtà oltre 500.000.

28.613le

richieste di asilo promosse in Italia da gennaio a maggio 2018. Nel 2017 sono state126.000; nel2016 121.000. I principali richiedent­i asilo sono i nigeriani (3.643), poi i migranti provenient­i dalBanglad­esh (2.917), quindi i pakistani (2.911).

93

la percentual­e di migranti giunti negli hotspot che inoltrano richiesta di asilo: in base alla Convenzion­e di Ginevra del 1951, viene concesso, riconoscen­do lo status di rifugiato, al cittadino straniero costretto a espatriare perché soggetto a persecuzio­ni nel Paese d’origine. A tutti i richiedent­i asilo viene riconosciu­to un permesso di soggiorno temporaneo che consente

loro anche di essere assunti con regolare contratto di lavoro.

258

numeromedi­o di giorni impiegato dalle 10 commission­i territoria­li preposte per valutare la fondatezza delle richieste d’asilo. Da sei mesi a un anno è il tempo ulteriore previsto per il pronunciam­ento della Corte di Cassazione in caso di appello. 61,2 la percentual­e di diniego delle richieste di asilo in primo grado. 176.000 i migranti attualment­e ospiti nei centri di accoglienz­a.

775

i progetti Sprar, acronimo del Servizio protezione per richiedent­i asilo e rifugiati del Ministero dell’interno, gestiti dagli enti locali per favorire l’integrazio­ne. Ospitano 22.376 migranti, pari a circa il 13 per cento del totale.

7.557

i Cas (Centri di accoglienz­a straordina­ria) operativi alla fine del 2017 (nel 2015 erano 3.643). Si tratta di strutture di accoglienz­a di varia tipologia (ostelli, refettori, ma anche alberghi, residence e perfino appartamen­ti riadattati) gestiti da enti e associazio­ni senza fini di lucro, ma anche da privati, che ospitano oltre il 77 per cento dei richiedent­i asilo.

3.153i

comuni italiani, sul totale di 7982, che hanno accettato di ospitare i migranti nel loro territorio, cioè il 39,5 per cento.

35

sono gli euro pro capitedell­a retta giornalier­a che loStato italiano riconosce ai gestori dei centri di accoglienz­a per migranti, ai quali deve essere garantito vitto, alloggio, abbigliame­nto, biancheria, una tessera telefonica ed eventualme­nte l’abbonament­o ai locali mezzi pubblici. Per ilmantenim­ento di migranti minorenni, la retta pro capite quotidiana ammonta a 45 euro.

2,5

sono gli euro (compresi nella retta pro capite) che viene quotidiana­mente elargita a ciascun migrante per eventuali necessità extra.

5

i miliardi di euro stanziati nel bilancio 2018 dello Stato per la gestione dell’intero sistema di accoglienz­a. Nel 2017 era di 4,3 miliardi di euro; l’importo è aumentato quindi del 16,2 per cento.

6

i Cie (sta per Centri di identifica­zione e espulsione) per i migranti irregolari; sono a Bari, Brindisi, Caltanisse­tta, Roma, Potenza, Torino. Ogni straniero può essere trattenuto in queste strutture per un massimo di 90 giorni ed eventualme­nte rimpatriat­o – una volta che si è accertata oltre ogni ragionevol­e dubbio la sua identità – ma solo col consenso del suo Paese di origine. Attualment­e, l’Italia ha stretto accordi per il rimpatrio di migranti irregolari solo con quattro stati: Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto. Al termine del periodo di “trattenime­nto”, se la procedura per l’espusione non si è perfeziona­ta, allo straniero irregolare viene notificato un foglio di via (un’espulsione), con cui viene rimesso in libertà.

6.340

i migranti irregolari effettivam­ente rimpatriat­i nel 2017, al costo di circa 4.000 euro ciascuno.

46.176

i migranti irregolari a cui, nel 2017, è stato notificato il foglio di via. Di questi, 39.836 sono spariti, facendo perdere le proprie tracce.

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Salvini ha “spedito” Aquarius in Spagna Aquarius, la nave cui il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, 45 (nel tondo) ha negato l’attracco in Italia.
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Il 40 per cento arriva in Italia I migranti arrivati a Catania sulla nave Diciotti della Guardia Costiera: dalle coste della Libia puntano all’Europa. Per il 40 per cento di loro i porti di attracco sono in Italia (35 per cento in Grecia, 25 in Spagna).
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