Oggi

La cannabis light fa male oppure no?

IL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ HA RITENUTO CHE NON PUÒ ESSERE ESCLUSA LA PERICOLOSI­TÀ DEI PRODOTTI CHE LA CONTENGONO

- Silvio Garattini direttore dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano

La cannabis è considerat­a una sostanza d’abuso o una droga per il suo contenuto in tetra idro canna bi nolo (Thc ), un principio attivo dotato di proprietà psicotrope. Il contenuto di questo principio attivo può essere relativame­nte basso (0,2%) ma arrivare in alcune varietà geneticame­nte modificate fino al 15%. Va detto anchech el’ attività delThcsemb ra essere condiziona­ta dalla presenza di altri canna bino idi per cui entro certi limiti è difficile stabilire l’intensità d’azione del Thc solo in rapporto alla dose. La cannabis è particolar­mente attivane i giovani adolescent­i perché il loro cervello è ancora in formazione. Gli effetti più noti della cannabis sono lo scarso apprendime­nto a scuola, la difficoltà di relazioni sociali e la man--

canza di attenzione e concentraz­ione. Inoltre è noto che l’impiego di cannabis rappresent­a una porta d’ingresso per altre droghe, mentre altre ricerche riportano che l’utilizzo di cannabis nell’adolescenz­a comporta anche a distanza di 15 anni una maggior propension­e a sviluppare depression­e e psicosi. L’apertura di centinaia di cannabis shop pone una serie di problemi perché il tasso di Thcammesso può arrivare fino allo 0,6% e può rappresent­are un pericolo se utilizzato ripetutame­nte e in notevoli quantità soprattutt­o negli adolescent­i, nelle donne in gravidanza e in soggetti che abbiano predisposi­zione a malattie mentali. Èaquesto che si riferisce l’allarme del Consiglio Superiore di Sanità. Comunque, l’oneredi stabilirec­he la cannabis a cosiddette basse dosi non sia tossica tocca a chi vende, non a chi pone il problema. Va anche detto che utilizzare il termine light (leggera) non è utile dal punto di vista educativo perché non esistono droghe leggere, esistono droghe con caratteris­tiche diverse, ma pur sempre destinate a indurre

dipendenza da cui è difficile liberarsi. Con i negozi che vendono cannabis non sarà molto facile fare controlli adeguati quando saranno migliaia in tutta Italia. Sarà anche molto difficile convincere i giovani a non fumare cannabis quando ilmercato inonderà di cioccolato e altri alimentari “alla cannabis”, dando perciò l’impression­e che se si può mangiare sipuòanche fumare. Come sarà possibile fare campagne educative per liberare i giovani dalla droga? Già sono disponibil­i tabacco e alcol: vogliamo aggiungere altre disgrazie?

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