UN REGALO DEI GENITORI? ECCO LE OPZIONI
Igenitori che acquistano casa per i figli hanno diverse opzioni. « LA DONAZIONE DIRETTA: si fa un trasferimento di denaro dal proprio conto corrente a quello della persona che acquisterà la casa», spiega Giampaolo Marcoz, consigliere nazionale del notariato. «Attenzione, però: perché tutto avvenga nel modo più trasparente è bene procedere con un atto pubblico, cioè passando dal notaio: ovviamente in questo caso occorre preventivare il pagamento di una parcella». La seconda strada è il cosiddetto “ADEMPIMENTO DEL TERZO”: i genitori versano la somma direttamente al venditore della casa attraverso la consegna di un assegno circolare. In questo caso non è necessario stipulare un atto notarile mirato a parte e non ci sono imposte. È importante però che il notaio che gestisce la compravendita inserisca nell’atto che parte della somma (o l’intera) proviene dai genitori; l’Agenzia delle entrate, infatti, potrebbe far scattare un controllo notando una discrepanza tra il reddito del giovane acquirente e l’acquisto dell’immobile. Il genitore può anche DONARE AL FIGLIO l’appartamento. In questo caso, però, se ci sono altri fratelli o parenti diretti, sarà più difficile rivendere la casa: un erede potrebbe rivendicare la propria legittima eredità. Se il figlio che riceve la casa è minorenne occorre un giudice tutelare, che verifichi che si operi nell’interesse del ragazzo. Anche le successive operazioni (vendita, affitto ecc) richiederanno sempre il passaggio dal giudice. E quando i figli sono più di uno? Se la famiglia, come spesso accade, non ha sufficienti mezzi per acquistare diversi appartamenti, per non fare torto a nessuno può essere una buona soluzione indicare NEL TESTAMENTO che i figli più penalizzati (in genere quelli che succedono al primogenito) ricevano una maggiore quota di beni mobili o immobili.