Edoardo Vianello
«Ho avuto 625 amanti» di Lavinia Capritti
Edoardo Vianello spalanca la porta di casa, centro di Roma. Indossa camicia jeans e giacca rosa, fa cenno di accomodarsi e scompare. Ricompare con una granita alla fragola, di un rosa appena più acceso della sua giacca, «fatta con lemiemani», sottolinea con un certo orgoglio. La terza moglie, Elfrida, qualcosa come 35 annimeno di lui, è in casa ma arriva solo a fine intervista per i saluti di rito. In quasi tre ore, il re dei tormentoni ( Abbronzatissima, I Watussi, Guarda come dondolo; 60 milioni di dischi venduti) racconta la sua vita. Il 24 giugno ha compiuto 80 anni. Allora, da dove cominciamo? «Di solito si comincia dall’inizio, no? Mia madre continuava a telefonare a Teddy Reno che faceva il talent scout. Era l’estate del ’58 e lei era convinta che con una semplice tele- fonata avrebbe ottenuto un appuntamento. Lo ottenne sette mesi dopo». E dunque? «Dunque Teddy Reno fumolto giovale e alla fine emisequesto verdetto: come cantante non avevo grandi chance, ma come autore sì. E mi fece conoscere il paroliere Carlo Rossi». E quando TeddyReno scoprì che
Edoardo Vianello oggi, a 80 anni. Il 24 giugno ha fatto un concerto frequentato da tantissime star. Nel 2017 ha partecipato al reality
Meglio tardi che mai,
in Giappone.
lei come cantante se la cavava? «Mah, in realtà aveva ragione. Il segreto, noto a tutti, è che bisogna impegnarsi e io non mi impegnavo». Lei è il re dei tormentoni. «Per me l’ultimo tormentone è stato Vamos alla playa. Tormentoni, poi: ogni canzone nasce solo come canzone». E che mi dice di Una vita in va-
canza?
«Io in vacanza non voglio sentire la musica...». Lo Stato Sociale… Sanremo… «Che le devo dire, mi sono sfuggiti. Io ho partecipato a diversi Sanremo, ma non ho lasciato grandi tracce, il mio Sanremo erano i jukebox». È vero che non credeva nei Wa-
tussi?
«Vero. Creammo I Watussi scherzando. Carlo Rossi, diceva passeggiando: “Potremmo cominciarla con: nel continente nero” e io a inventarmi: “Paraponzi ponzi po”». Ha lanciato i Ricchi e Poveri. «Su consiglio di Franco Califano, il produttore, li ho scritturati per l’Apollo Records. Avevo una chance per un posto a Sanremo e ho deciso di offrire a loro questa possibilità: hanno sfondato con La prima cosa bella. Da quel momento sembrarono quasi dei nemici. Nonho sentitoungraziepubblico. Non che mi serva, ma all’inizio erano tutte le sere a casa mia e Wilma accompagnava le ragazze a comprare i vestiti». Facciamo del gossip: Al Bano. «Ci siamo incontrati in studio quando ioeWilma, lamia primamoglie, pen- savamo di rifare i Vianella per i nostri 30 anni di carriera. E secondome è lì che gli è scattata l’idea di fare qualcosa anche lui con Romina. Va da sé che lasciammo perdere con i Vianella. È molto bravo e cocciuto». Ennio Morricone? «L’ho conosciuto nel ‘59, eravamo esordienti. È una persona orgogliosa, chiedeva sempre ilmio parere ma doveva essere positivo. Un genio e io lo amo». Raimondo Vianello, suo cugino? «Distaccato. Fece giusto una battuta quando mi sposai con Elfrida. Disse: “Hai incontrato il Vianello sbagliato”. Sandra era affettuosa, quando fui ricoverato mi venne a trovare». Parla dell’incidente stradale che ebbe nel 1966?
«L’auto slittò. La portiera dell’auto si aprì e io strusciai sull’asfalto per 30metri. Pioveva. Un camionista per non farmi bagnare mi coprì conuntelo, mi lasciarono a terra perché pensavano fossi morto». Isabella Ferrari: conosciuta in Sapore di mare. «Era veramente carina, un viso dolcissimo. Ora ha l’espressione più dura». Che mi dice delle droghe nello spettacolo? «Nell’ambiente ce n’è. Sono stato amico di Califano, sapeva che odio le droghe e con me ne parlava con disprezzo. Poi una volta stette male. Insieme a Gianni Minà l’abbiamo portato in clinica. Il Califfo ha capito così che io sapevo». Mi spiega perché ha accettato di partecipare al reality Il ristorante? «Pensavo fosse una trasmissione di cucina, invece era un carnaio. Non mi facevano mai dire niente. Elfrida si indispettì molto e tirò una torta in faccia ad Antonella Clerici ( era la conduttrice, ndr)». E la Clerici? «Fu grande, reagì benissimo. Poi, le portai dei fiori». Lei ama molto le donne, tre mogli e 625 amanti. Confessi, sul numero delle amanti si è fatto prendere la mano. «Macché. Tenevo un librettodove annotavo i progressi con tutte. Era un lavoraccio, mi creda». Un’amante famosa? ( Sorrisino): «Ho una certa età, non me lo ricordo». Mi parli delle mogli. «Con Wilma abbiamo ottimi rapporti. Con la seconda non ci frequentiamo. Con Elfrida sono felice». Che cos’ha in più? «Si prende cura di me. Io sono daltonico e, per esempio, questa giacca per me è verde o beige, faccia lei. Le altre non erano così, Wilma era una collega in carriera; la seconda credo che non avesse stima di me da un punto di vista artistico». E ora che ha 80 anni? « Canto con la mia band. Siamo agli inizi...».