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ALDO GRASSO

L’INCIDENTE CHE HA COSTRETTO VINCENZO NIBALI AL RITIRO È SO LOLA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO: I TIFOSI INCIVILI RISCHIANO DI ROVINARE IL CICLISMO

- di Aldo Grasso Critico televisivo, giornalist­a del Corriere della Sera

Ciò che è successo al Tour è intollerab­ile e non perché è successo a Vincenzo Nibali. È intollerab­ile perché così si rischia di uccidere lo sport più popolare. Come noto, sulle rampe dell’Alpe d’Huez, Nibali è caduto per colpa di un tifoso troppo invadente che con la tracolla della macchina fotografic­a ha agganciato il manubrio della bici. Risultato? Frattura composta di una vertebra, la decima, con conseguent­i difficoltà respirator­ie e ritiro dal Tour. Così non si va

avanti. E pensare che lo Squalo era tornato in sella alla sua bici e aveva pure recuperato. Quando Thomas, Froome e Dumoulin hanno cercato di aspettare Vincenzo, solo Romain Bardet ha preferito attaccare lo stesso, addio fair play. Il Tour de France ha perso uno dei protagonis­ti più attesi. Nibali, che prima della caduta aveva pure attaccato, era tra i favoriti alla vittoria finale. A conferma della giornata nera dell’organizzaz­ione del Tour de France, lo Squalo è stato costretto a raggiunger­e l’ospedale di Grenoble dopo 60 km di ambulanza. Il Tour infatti non è stato in grado di mettergli a disposizio­ne un elicottero. Ora Vincenzo sarà costretto a seguire le imprese di Froome e compagni da casa, sul divano, davanti alla tv. Così quella frattura farà ancora più male.

I ciclisti stanno diventando un corpo estraneo anche nel ciclismo. Quello diNibali è solo l’ultimo di tanti episodi di cadute causate dai

tifosi. Bisogna cambiare la testa di chi popola le strade per non falsare

i risultati sportivi. Basta con i tifosi mascherati che inseguono i corridori e li spintonano, basta con i fumogeni da stadio che entrano nei polmoni degli atleti e intorpidis­cono la mente, basta con gli invasati che se ne fregano di qualsiasi cosa pur di avere un selfie con un corridore che guarda altrove e probabilme­nte sta maledicend­o quel cretino che gli sta davanti! Non si possono transennar­e 200 km per volta, ma l’UCI, l’Unione Ciclistica Internazio­nale, deve intervenir­e immediatam­ente per limitare i danni. L’episodio di Nibali è stato solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anche i tifosi di strada fanno parte dello spettacolo del ciclismo, ma servono regole ferree per non rovinare il tutto. Non è la prima volta, infatti, che accadono questi incidenti che coinvolgon­o corridori assolutame­nte incolpevol­i. Un’intera annata, programmat­a per il Tour, andata in fumo per un tifoso incoscient­e. No, così è intollerab­ile, uno sport bello come il ciclismo rischia di perdere la sua credibilit­à.

BASTA CON GLI INVASATICH­E SENE FREGANO DELLA SICUREZZA PUR DI AVEREUNSEL­FIE. BASTA COI FUMOGENI

 ??  ?? ERA IN CORSA PER LA VITTORIA A sinistra, il siciliano Vincenzo Nibali, 33 anni. Sopra, eccolo subito dopo la caduta che gli è costata una frattura a una vertebra e il ritiro.
ERA IN CORSA PER LA VITTORIA A sinistra, il siciliano Vincenzo Nibali, 33 anni. Sopra, eccolo subito dopo la caduta che gli è costata una frattura a una vertebra e il ritiro.
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