Come si tutela la privacy sotto l’ombrellone?
DALLE SANZIONI AI RISCHI: COSAPOSSIAMOFARESENZALEDERELARISERVATEZZA, NOSTRAEDEGLIALTRI
Non tutti vogliono far sapere dove
vanno in vacanza. Pertanto, se sui social si postano foto o video in cui compaionoaltrepersone, occorreprima accertarsi che queste siano d’ac
cordo. Ameno che delle immagini non si faccia un uso personale o ristretto a pochi amici. Chi tratta dati personali altruisenzachiedere il consensorischia sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro o il carcere da 6mesi a 3 anni. Quando si pubblicano foto o video dei propri figli, non dimenticate che le immagini deiminoridiffuse inRetepossonofinire nelle mani di malintenzionati. Il Garante della privacy suggerisce anche di disattivare le opzioni di geolocalizzazione di smartphone e tablet
e quelle dei social network utilizzati. I “social-ladri” entrano in azione proprio in questo periodo per svaligiare le case vuotedi chi è invacanzaepubblica su Facebookperfinoil suoindirizzodi casa o le foto del proprio appartamento e i giorni di assenza.
Duranteunviaggiopuòanchecapitare di utilizzare il pc di un Internet café o una postazioneweb di un albergo. In questi casi, una volta terminata la consultazione, meglio “uscire” dagli account senza salvare le proprie credenziali, soprattutto quando si utiliz
zano reti wi-fi. Infine può succedere che smartphone, tablet e cellulari vengano smarriti o rubati. Per proteggere i dati contenuti nei dispositivi, conviene impostare un codice di accesso sicuro e conservare con cura il codice IMEI, che si trova sulla scatola al momento dell´acquisto e che serve a bloccare il dispositivo a distanza.