MA IN ITALIA NON SI PUÒ FARE
Lasciare tutto il patrimonio alla o alle persone che ci sono più care, compreso l’amato animale, in Italia non è possibile. Il nostro codice civile tutela la famiglia e stabilisce le quote che spettano ai famigliari, indipendentemente dal volere del defunto. Per questomotivo, se non viene fatto un testamento, le sostanze andranno equamente divise tra moglie o marito e figli in parti uguali. Con il testamento, invece, si può lasciare una parte del proprio patrimonio a chi si desidera, ma non si possono escludere i soggetti legati al defunto da rapporti di parentela. In questo caso se vi è, per esempio, unamoglie e un figlio la quota che spetterà a ciascuno sarà di un terzo e l’altro terzo potrà essere destinato a chi si vuole. Se i figli sono più di uno, la quota sarà di un quarto per la madre e di unmezzo per gli altri, e rimarrà libero il quarto rimanente. Se, invece, sono rimasti solo i figli, uno solo riceverà obbligatoriamente la metà, se sono due o più, i due terzi.
Se il defunto non ha figli, metà del suo patrimonio andrà al coniuge e un quarto ai suoi genitori. La regola è ferrea, pensare di aggirarla, anticipando una parte del patrimonio con una donazione in vita, può causare problemi. Gli eredi, una volta diventati tali, potrebbero richiedere indietro il bene se la loro quota legittima è stata intaccata. È questo il motivo per cui, ad esempio, è difficile vendere un immobile donato o accendere su di esso un mutuo: né i futuri acquirenti né le banche rischiano una causa con gli eredi. Non resta, quindi, che rassegnarsi e fare bene i conti, per tutelare chi più, in vita, si ama.