Oggi

MA IN ITALIA NON SI PUÒ FARE

- di Ada Odino avvocato

Lasciare tutto il patrimonio alla o alle persone che ci sono più care, compreso l’amato animale, in Italia non è possibile. Il nostro codice civile tutela la famiglia e stabilisce le quote che spettano ai famigliari, indipenden­temente dal volere del defunto. Per questomoti­vo, se non viene fatto un testamento, le sostanze andranno equamente divise tra moglie o marito e figli in parti uguali. Con il testamento, invece, si può lasciare una parte del proprio patrimonio a chi si desidera, ma non si possono escludere i soggetti legati al defunto da rapporti di parentela. In questo caso se vi è, per esempio, unamoglie e un figlio la quota che spetterà a ciascuno sarà di un terzo e l’altro terzo potrà essere destinato a chi si vuole. Se i figli sono più di uno, la quota sarà di un quarto per la madre e di unmezzo per gli altri, e rimarrà libero il quarto rimanente. Se, invece, sono rimasti solo i figli, uno solo riceverà obbligator­iamente la metà, se sono due o più, i due terzi.

Se il defunto non ha figli, metà del suo patrimonio andrà al coniuge e un quarto ai suoi genitori. La regola è ferrea, pensare di aggirarla, anticipand­o una parte del patrimonio con una donazione in vita, può causare problemi. Gli eredi, una volta diventati tali, potrebbero richiedere indietro il bene se la loro quota legittima è stata intaccata. È questo il motivo per cui, ad esempio, è difficile vendere un immobile donato o accendere su di esso un mutuo: né i futuri acquirenti né le banche rischiano una causa con gli eredi. Non resta, quindi, che rassegnars­i e fare bene i conti, per tutelare chi più, in vita, si ama.

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