Oggi

« Ecco i dettagli che confermano il prodigio narrato dal Vangelo»

COSÌL’ INGEGNER CATALANO SPIEGALE SUE SOFISTICAT­E ANALI SIE I SUOI RISULTATI

- Gino Gullace Raugei

«All’inizio», spiega, «volevo determinar­e l’esatta posizione del corpo e del lenzuolo nel momento in cui l’ipotetica energia radiante impresse l’effige che conosciamo. Perciò mi procurai due lastre fotografic­he, una del solo viso, l’altra a figura intera, copie perfette di quelle realizzate da Giuseppe Enrie nel 1931 e, armato di lenti d’ingrandime­nto e poi di scanner ad altissima risoluzion­e, iniziai una ricognizio­ne, centimetro dopo centimetro, per rilevare gli elementi indispensa­bili per la “restituzio­ne fotogramme­trica”, cioè il disegno di modelli matematici tridimensi­onali». Sono però le scannerizz­azioni ad altissima risoluzion­e che, all’occhio esperto e allenato, cominciano a rivelare particolar­i incredibil­i. Nel box qui sopra mostriamo gli elementi

più importanti scoperti da Catalano. La presenza di una cintura e di un gonnellino in uso presso gli ebrei dall’epoca della prigionia Egitto. Le tracce di oggetti rituali collegati alle pratiche funerarie dell’epoca. Le ferite lasciate dalla corona di spine. Tutte scoperte stupefacen­ti che però impallidis­cono di fronte a ciò che ancora doveva rivelare la Sindone. «A un certo punto», racconta il professor Catalano, «mimisi a indagare su due anomalie che si possono osservare: la posizione anomala della mano de- stra e del piede sinistro. Mi sono reso conto che nella stessa immagine c’è un’enorme quantità di fotogrammi sovrappost­i. Come nella fotografia stroboscop­ica si usa un flash che lampeggia in rapidissim­a sequenza per fissare ilmoviment­o di un oggetto nello

spazio ( per esempio, una palla che rimbalza), così il misterioso fascio di energia pulsante, mentre imprimeva l’effige della Sindone, ha colto nello stesso tempo le tracce deimovimen­ti delle mani, che si distendono, e dei piedi, che ruotano di circa 90 gradi. È stato come un lampo accecante. Per tre giorni non ho detto nulla a nessuno. Dubitavo di quello che vedevano i miei occhi: la Sindone non è la “fotografia” di un cadavere, ma il “film” di un uomo che si risveglia dal sonno della morte e inizia a muoversi». Catalano ha ricostruit­o un’animazione del movimento delle mani che, insieme a tutte le altre prove, mostrerà in pubblico in un prossimo convegno scientific­o a Malta. « Chiunque conosca le discipline geometrich­e, la fotogramme­tria e la scienza della rappresent­azione dello spazio, può mettere alla prova quanto affermo», ci dice il professor Catalano. Varrebbe senz’altro la pena di farlo. Se tutto fosse vero, avremmo la prova che l’uomo del sacro lino è veramente Gesù di Nazareth, morto sulla croce e risorto dopo tre giorni.

«È STATO COME UN LAMPO ACCCECANTE, NON CREDEVO AI MIEI OCCHI»

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 ??  ?? POSIZIONE PRONA. Nel disegno a destra, il corpo dell’uomo della Sindone. «Fu deposto in posizione prona, cioè a faccia in giù. Lo si deduce dalla posizione dei capelli che cadono verso il volto e non all’indietro e dal risvolto del lenzuolo che avvolge i talloni e ricade morbidamen­te verso le dita dei piedi». La radiazaizi­one ha due versi opposti.
POSIZIONE PRONA. Nel disegno a destra, il corpo dell’uomo della Sindone. «Fu deposto in posizione prona, cioè a faccia in giù. Lo si deduce dalla posizione dei capelli che cadono verso il volto e non all’indietro e dal risvolto del lenzuolo che avvolge i talloni e ricade morbidamen­te verso le dita dei piedi». La radiazaizi­one ha due versi opposti.

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