La Sindone
Un esperto: «È vera ed è la prova della resurrezione»
Sindone, vera o falsa? Dal 1349, quando il Sacro lino comparve nel palazzo di Goffredo de Charny, a Lirey, in Francia, periodicamente si riaccende il tormentone: è una patacca, confezionata da un artista medioevale, o è l’immagine di Gesùmentre risorge? Matteo Borrini, antropologo forense che insegna alla John Moores university di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, chimico, docente dell’università di Pavia e membro del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, propendono per la prima ipotesi.
AVEVA UNA CINTURA
«Abbiamo fatto un esperimento (pubblicato sul Journal of Forensic Sciences) per verificare se le macchie di sangue sulla Sindone siano compatibili con le ferite di un uomo morto in croce», dice Garlaschelli. «Risultato? Almeno metà sono false. Abbiamo simulato la crocefissione con modelli in carne ed ossa o manichini, verificando il flusso del sangue sgorgato dalle note ferite. Sulla Sindone vi sono striature sugli avambracci che avrebbero potuto formarsi solo se le mani fossero state inchiodate in posizione verticale sopra la testa; nello stesso tempo, i rivoli di materiale ematico sulle mani sono compatibili solo con la crocefissione nel modo che conosciamo. La macchia più inverosimile però è la più grossa di tutte, detta “a cintura” nella zona lombare. Come dimostrato in varie prove, il sangue sgorgato dal costato defluisce in rivoli, in varie direzioni, e non può mai raccogliersi in quel modo, tra ombelico e zona pubica: questa è la prova di una macchia fatta probabilmente con un pennello». L’osservazione non è campata in aria: la macchia di sangue a cintura è inspiegabile a meno che l’uomo della Sindone non indossasse, appunto… una cintura. Ed è quello che ha scoperto lo scienziato palermitano Giuseppe Maria Catalano. Ingegnere, esperto di fotogrammetria e scienza della rappresentazione dello spazio, Catalano da oltre vent’anni si applica allo studio della Sindone. E le sue conclusioni sono stupefacenti.