ERRARE È UMANO, MA...
Caro direttore, ho appena letto il suo editoriale sul n. 30 («Errare è umano, ma...») e sono sorpresa da come abbia messo a fuoco un fenomeno tipico del nostro tempo: la superficialità. Eh sì, io definisco proprio così quello che lei ha chiamato errore, imputabile a noi tutti ma spesso per superficialità e incompetenza; secondo me, infatti, non ci si scusa perché lì arriviamo, quella è la soglia di preparazione che non possiamo oltrepassare e, non potendolo ammettere, agiamo con superficialità. Confermo inoltre che la cosa abbraccia tutti i settori, dal lavoro manuale a quelli mentali; io stessa noto nella mia categoria (sono una prof) che si ripetono leggi meccanicamente senza conoscerne i contenuti, o che molti di noi ignorano i contenuti del contratto che pure abbiamo firmato... Insomma direttore, ci resta solo la buona stella quando dobbiamo riparare un guasto materiale o dell’anima.
Brunella Ricciardi Caro direttore, ho letto tutto d’un fiato il suo pezzo... Complimenti! Quanta verità!
Cristina Fecchio, Milano Caro direttore, grazie per i suoi illuminanti editoriali. Gli errori hanno sempre una “paternità”. Sintetizzando: si possono comprare lauree in Filosofia ma non di certo in Medicina, Ingegneria, Architettura, Meccanica, Elettronica. La deontologia non è neppure contemplata nei vari cicli di studi ma sembra sia... allo studio. Ben venga! Bruno Tanturli, Crema (Cr)
Caro Bruno, non sottovaluti chi ha la laurea in Filosofia. Io ad esempio ce l’ho (e non l’ho comprata). Poi, come si usa dire, ci ho fatto la birra, ma non mi pento di averla presa.