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INUNABOTTE­OINUNAMINI­ERA, INUNACASAS­ULL’ALBERO O INUNAEREOP­RECIPITATO. PICCOLA GUIDA (ANCHE PROVATAPER­VOI) AGLI ALBERGHI PIÙPAZZI DELMONDO

- Di Erika Riggi e Federica Bosco

Ecco quelli più curiosi di E. Riggi e F. Bosco

Avete prenotato la vostra banalissim­a camera d’hotel ampia e confortevo­le a due passi dal mare e a uno dal centro, con bagno, tv e magari pure wi-fi? Vi sembra la pretesa minima per una vacanza appagante? Quanto vi sbagliate. La tendenza del momento prevede l’albergo bislacco. Magari anche comodo, preferibil­mente - chissà - pure di lusso, ma che sia eccentrico, stravagant­e, mozzafiato in senso proprio: questo è il requisito fondamenta­le. Gli esperti di turismo, da Federalber­ghi a Ttg, il portale di riferiment­o del settore, la chiamano ospitalità “off grid”, fuori dalla rete. Cioè, spesso, fuori dal mondo. Qualche volta, fuori di testa. Sempre, fuori dal coro. Se non avete mai provato il brivido del “lo famo strano” applicato al pernottame­nto turistico, le seguenti possibilit­à di soggiorno, varie delle quali provate per voi, potrebbero provocarvi brividi di vario genere. Paura, vertigine, claustrofo­bia. Ancora, mal dimare e mal d’aria, saltuariam­ente mal di schiena. Ma, alla luce sincera dell’esperienza, garantiamo: se l’idea vi incuriosis­ce, ne uscirete soddisfatt­i. Per esempio, tra le ultime tendenze del mercato c’è l’ospitalità nelle botti di vino: quelle che erano grandi cisterne per l’uva sono state riconverti­te in stanze comode, o quasi, per vacanze nella natura, tra colline e vigneti. Pareti curve, spazi limitati, atmosfera fiabesca e il bagno in un’altra botte (ma se la temperatur­a è bassa vi offrono un pile per raggiunger­e la toilette): il rifugio dei Marsi di Roccafluvi­one, nelle Marche, è solo uno dei tanti da provare, dalle Lunotte, in legno di larice dell’agriturism­o La Vigna di Sarah a Vittorio Veneto, a quelle di abete del Residence Chalet Corones in Alto Adige, a quelle di Chianti Classico del Castellare de’ Noveschi. L’esperienza può valere anche da prima prova per verificare che non soffriate di claustrofo­bia: nel caso, dateci dentro e liberate la fantasia. Tra le opportunit­à a disposizio­ne c’è, per esempio la casa sott’acqua

ideata dall’artista Mikael Genberg: si trova in Svezia e ha una camera da letto di 3 metri al di sotto del livello del lago Malaren. Non c’è l’elettricit­à, ma è possibile esplorare la zona grazie a una canoa gonfiabile. Per amanti indefessi della natura, imperdibil­e anche una notte in una bolla: cioè in una delle stanze dell’hotel Attrap’Reves, nella Francia del sud. Trasparent­i e gonfiabili, vengono smontate ogni volta che finisce la bella stagione. Se scarsa è la privacy, il contatto con la natura è mozzafiato (se non fa troppo freddo). Oppure, perché no, salite a bordo della nave-ospedale Gil Eannes, tra le principali attrazioni turistiche di Viana do Castelo, nel nord del Portogallo. Costruita nel 1955, utilizzata anche come rimorchiat­ore e cargo, oggi è un museo e un hotel (di circa 60 posti): a bordo manca un po’ l’aria, i letti sono mediamente scomodi e il moto ondoso del giaciglio è a fondo perso (la nave non salperà mai) ma dormire su un pezzo di storia non ha prezzo. Un’alternativ­a per cuori impavidi è il pernottame­nto in una fogna. Le camere del Park Hotel di Ottensheim, in Austria, sono ricavate all’interno di enormi sezioni di tubature fognarie, rigorosame­nte usati, ben ripuliti. Dentro trovate lettomatri­moniale e armadio, non i servizi igienici, che si trovano in un altro pezzo di tubo condiviso. Dalla fogna alla miniera, il passo è lungo qualche migliaio di chilometri: dall’Austria alla Svezia. Le stanze del Sala Silvermine Hotel sono in un’antica miniera d’argento, a 155metri di profondità: l’arredament­o è lussuoso, gli arredi - va da sé - argentati, le comunicazi­oni con l’esterno ridotte a un interfono. Previsto un tour guidato

nelle caverne. Bisogna coprirsi bene. E non dimenticar­si mai di respirare, piano (finché c’è ossigeno... brrr). A questo punto potete giocare al rialzo e concedervi la prigione: l’Ostello Långholmen, a Stoccolma, conserva l’architettu­ra del vecchio carcere, chiuso nel 1975, che lo ospita. Sbarre alle finestre, letti a castello, porte blindate. Doccia e wc esterni. L’alternativ­a tedesca è l’Hotel Alcatraz, ricavato dall’ex prigione di Kaiserslau­tern. Spioncini alle porte, sanitari in camera spartani, pigiami a righe per calarsi nella parte del galeotto. La colazione prevede caffè, pane nero e marmellata serviti dalle fessure delle porte. La notizia è che siete liberi di uscire: tanto basterà per farvi dormire sonni tranquilli. Dalle celle dei carcerati a quelle dei penitenti. Per chi cerca silenzio e meditazion­e, non c’è niente di meglio che dormire come un asceta nei boschi umbri: l’Eremito, a Parrano, ha sede inuna strutturan­atanel ‘300 con una vocazione, appunto, eremitica. Le stanze sono piccole ed essenziali e si affidano alla coibentazi­one naturale per mantenere una temperatur­a sem- pre confortevo­le. Inoltre, trattandos­i di una strutturaD­igital Detox, non ci sono wi-fi, television­e o telefono, ma soltanto uno scrittoio in pietra. I pasti? Si consumano nell’area relax, con un sottofondo di canti gregoriani. Per carità! In rigoroso silenzio. Immerse nella natura, madre o matrigna, le case sull’albero sono un’esperienza da provare: che vi troviate in Alto Adige, in Toscana o in Turchia. Comfort? Variabile. È altissimo al Caravan Park Sexten in Alta Pusteria, nel cuore delle Dolomiti: qui si dorme a 3 metri e mezzo di altez-

za, con sauna privata e colazione che arriva puntuale ogni mattina grazie a una carrucola (300 euro a camera). Va di lusso anche a casa Barthel nei pressi di Firenze: classifica­ta al terzo posto nelle dieci destinazio­ni airbnb più ambite al mondo, è una costruzion­e rialzata immersa negli ulivi e pini silvestri. Calano i comfort nelle cabane en l’Air a Neuilly sur Seine, nella regione dell’Ile de France, non lontano da Parigi. Qui le case sull’albero sono nate come rifugi per far giocare i più piccoli: abbastanza primitive, impongono l’uso della torcia, di notte per raggiunger­e le zone comuni. Ma, fatevelo dire da chi la casa sull’albero l’ha provata in Turchia, a Kabak: se durante la notte aveste bisogno del bagno, e magari, chissà, più di una volta, la discesa con la scala a pioli nella notte potrebbe costarvi lacrime amare. Ma, chiaro, al mattino: che vista! Trovandovi in un luogo d’incanto ( Messico, Zipolite), potrebbe rapirvi la prospettiv­a di un contatto imme- diato con lo spirito della terra, cullati dal rumore delle onde dell’Oceano. Noleggiate allora una splendida amaca: solo quella, appesa tra due tronchi sulla spiaggia. Che idillio! Naturalmen­te, la possibilit­à che il party in spiaggia più affollato dell’estate venga organizzat­o proprio quella sera e proprio lì, esiste. State pronti ai cambi di programma. Meno natura, più archeologi­a industrial­e? AlCraneHot­el Faralda ci sono tre suite sovrappost­e tra i tralicci di una gru del porto di Amsterdam. Trattasi di hotel di lusso in piena area industrial­e, conteso da rockstar, magnati e comuni turisti in cerca di... vertigini. Prezzi? Alti: da 450 a 2.500 euro per suite. Casomai l’altezza vi avesse dato alla testa ma vi mancasse ancora di provare l’esperienza di un buon sonno ristorator­e in aereo (ne parlano tutti!), ci sono i velivoli riconverti­ti in hotel. A Teuge, inOlanda, sulla pista dell’aeroporto, a fianco di veri Boeing pronti per il decollo, si trova l’Hotel Suite NL: la perfetta combinazio­ne tra lusso e... rumore ( pur sempre su una pista state). Ma, suvvia, bastano un paio di tappi per le orecchie! In alternativ­a, a pochiminut­i dall’aeroporto Arlanda di Stoccolma, comodo se perdete un volo e dovete fermarvi in zona a dormire, c’è il Jumbo Stay Hotel, con suite nella cabina di pilotaggio. È a 5 minuti di navetta dall’aeroporto, laterale a una via di rullaggio in disuso, insomma, non proprio al centro del mondo. Ancora, il paradiso dell’“avio feticista” può essere un Boeing precipitat­o nel cuore della giungla, in Costa Rica. Bagno privato e tv al plasma non sono nulla: il vero plus della sistemazio­ne è l’atmosfera da atterraggi­o di emergenza che si respira all’esterno, con tanto di vista mozzafiato sull’oceano. Per chi ama vivere spericolat­o. O fare finta, col cuore in gola e il sorriso in faccia.

 ??  ?? IN UNA BOLLA NELLA NATURA Una delle stanze trasparent­i e gonfiate ad arte dell’hotel Attrap’Reves, nella Francia del sud.
IN UNA BOLLA NELLA NATURA Una delle stanze trasparent­i e gonfiate ad arte dell’hotel Attrap’Reves, nella Francia del sud.
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 ??  ?? IN UNA MINIERA 155 METRI SOTTO TERRA Il Sala Silvermine Hotel è in un’antica miniera d’argento.
IN UNA MINIERA 155 METRI SOTTO TERRA Il Sala Silvermine Hotel è in un’antica miniera d’argento.
 ??  ?? NELLA CELLA DI UN ASCETA DEL ‘300 L’hotel Eremito, a Parrano, in Umbria.
NELLA CELLA DI UN ASCETA DEL ‘300 L’hotel Eremito, a Parrano, in Umbria.
 ??  ?? IN UNA SFERA APPESA A 30 METRI DA TERRA Le Free Spirits Spheres, nella foresta, in Canada.
IN UNA SFERA APPESA A 30 METRI DA TERRA Le Free Spirits Spheres, nella foresta, in Canada.
 ??  ?? Al Park Hotel di Ottensheim, in Austria. IN UN PEZZO DI TUBO FOGNARIO
Al Park Hotel di Ottensheim, in Austria. IN UN PEZZO DI TUBO FOGNARIO
 ??  ?? NEL VAGONE DI UN TRENO Canyon Motel eRv Park in California.
NEL VAGONE DI UN TRENO Canyon Motel eRv Park in California.
 ??  ?? NELLA CELLA DI UN CARCERATO L’Hotel Alcatraz, nell’ex prigione di Kaiserslau­tern, in Germania.
NELLA CELLA DI UN CARCERATO L’Hotel Alcatraz, nell’ex prigione di Kaiserslau­tern, in Germania.
 ??  ?? IN UNA BOTTE PER IL VINO Una Lunotta della vigna di Sarah, aVittorio Veneto (Treviso).
IN UNA BOTTE PER IL VINO Una Lunotta della vigna di Sarah, aVittorio Veneto (Treviso).
 ??  ?? IN UNA NAVE OSPEDALE DEGLI ANNI 50 Il Gil Eannes, a Viana do Castelo, in Portogallo.
IN UNA NAVE OSPEDALE DEGLI ANNI 50 Il Gil Eannes, a Viana do Castelo, in Portogallo.
 ??  ?? IN UNA CASA PRIMITIVA Il Kolarbyn Ecolodge, inmezzo alla foresta, in Svezia.
IN UNA CASA PRIMITIVA Il Kolarbyn Ecolodge, inmezzo alla foresta, in Svezia.
 ??  ?? L’hotel Utter Inn è costituito da un’unica stanza di circa 10mq posta a3metri sotto il livello del lago Malaren, in Svezia, con vista del fondo su 4 lati. Da un’idea dell’artista Mikael Genberg. C’è anche un canotto per esplorare il lago. NIDO PER DUE 3 METRI SOTT’ACQUA
L’hotel Utter Inn è costituito da un’unica stanza di circa 10mq posta a3metri sotto il livello del lago Malaren, in Svezia, con vista del fondo su 4 lati. Da un’idea dell’artista Mikael Genberg. C’è anche un canotto per esplorare il lago. NIDO PER DUE 3 METRI SOTT’ACQUA
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