Adolescenti ribelli: cosa ci vogliono dire?
HA FATTO SCALPORE IL CASO DELLA FIGLIA D IMO R GANE ASIAARGENTOCHE SI È VANTATA DI ATTI DI VANDALISMO
Non scrivo per giustificare il comportamento di Anna Lou Castoldi, la 17enne “imbrattratrice” di sedilieautobus che, per rendersi “visibile” e, forse, anche imitabile dai suoi coetanei e, comunque, ribelle edissacranteagli occhi delpopolo delweb, ha pubblicato le fotodel suo atto vandalico su Instagram. Mavorrei, umilmente, decriptare le simboliche ragioni che potrebbero aver ispirato il suo gesto. Nella foto che la ritrae accantoalle tracce scarabocchiate della sua provocazione Annie Lou sta facendo con le mani, il segno “V” come vittoria. Lo stesso segno chef annoi naufraghi migranti, spesso adolescenti non accompagnati, quando scendono dalle navi che li hanno salvati e toccano una terra che dovrebbe accoglierli e garantire loro un futuro che, invece, ancoranonhanno. E, chissà, mi chiedo, allora, se questa adolescente agiata e, forse, inutilmente viziata, negativamente segnata dalla fama mutevole
e schiacciante dei suoi celebri genitori, non si senta proprio come quei migranti. Ovvero, una naufraga che trasforma il rifiuto in rifiuti, lanciando sporchi e inadeguati segnali per richiedere aiuto e atten
zioni. Scrivo, dunque, per non togliere spessore e significato aquella che, nella lunga lettera di scuse, da lei postata, Anna Loudefinisce «una ragazzata». Vorrei dirle che non si tratta affatto di una ragazzatamadi ungridodi allarme. E chenon bastano le scuse per bypassare la gravità del suo atto. Vorrei infine dire a lei e ai ragazzi della suaetà- enonsoloaloro- che bisogna prendere in mano la situazione e garantire l’ impegno serio e costante di genitori, educatori, intellettuali, legislatori, autorità sociali e politiche, perquesti adolescenti confusi, “migranti”, anchequandosono ricchi, da un mondo reale di cui dovranno prendersi, in futuro, la responsabilità, a un mondo virtuale nel quale sguazzano senza regole e senza guida.